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Nuova Citroën 2CV: rischi e opportunità di un ritorno che avrebbe del clamoroso

Nel riportare sul mercato una nuova Citroën 2CV la casa francese dovrà valutare eventuali rischi e opportunità

Nuova Citroen 2CV

Citroën sta valutando se riportare in auge la nuova Citroën 2CV, versione moderna del capolavoro di semplicità degli anni ’40 che ha rimesso l’Europa sulla strada dopo la Seconda guerra mondiale. La rivisitazione della supermini Renault 5 e della berlina Renault 4 (reinterpretata come SUV ) ha portato i dirigenti del marchio francese a chiedersi se attingere al catalogo storico del marchio e far rivivere l’iconica Citroën 2CV. È una delle decisioni più importanti che il nuovo CEO Xavier Chardon si trova ad affrontare, e Auto Express ha parlato in esclusiva con il suo predecessore Thierry Koskas e con il responsabile del design Pierre Leclercq per conoscere il loro punto di vista.

Nel riportare sul mercato una nuova Citroën 2CV la casa francese dovrà valutare eventuali rischi e opportunità

“Abbiamo una tradizione molto, molto forte, una delle più ricche dell’industria automobilistica”, ha detto ad Auto Express l’allora presidente di Citroën, Koskas. “Abbiamo la 2CV, la Traction Avant, la DS: auto straordinarie conosciute in tutto il mondo. Sono assolutamente d’accordo sul fatto che uno dei grandi punti di forza dei marchi europei sia la loro tradizione”.

“Per quanto riguarda il prodotto, non stiamo prendendo in considerazione il design retrò come una direzione generale. Ma non escludo che potremmo studiare e fare qualche esplorazione, e siamo aperti a questa possibilità. Ma in Citroën comunque non tutte le auto del futuro richiameranno i modelli precedenti.”

Immerso nella storia del suo marchio, l’ex leader di Citroën per oltre due anni conosceva bene la filosofia della 2CV, sostenendo che “qualcosa di semplicissimo che ti porti da A a B, con lo spazio necessario: queste idee possono essere di grande ispirazione, perché rappresentano il DNA del marchio”. Ma Citroën andrà oltre la filosofia e riproporrà il look della 2CV?

“Ci saranno persone che apprezzerebbero un design che si avvicina a un’auto che amavano in passato. Questo è il dibattito”, spiega Koskas. “Ma ci sono stati successi e fallimenti nei revival dell’automotive. Alcuni falliscono perché le aziende non posizionano l’auto correttamente, sembrano retrò ma non lo sono davvero, oppure i clienti non apprezzano davvero l’auto o non riconoscono la loro storia d’amore. Quindi, se dovessimo farlo, dovremmo essere molto, molto attenti e cauti nel modo in cui lo facciamo”.

Citroen 2CV render

Riportare in vita la nuova Citroën 2CV rappresenta una sfida complessa, più ardua rispetto al rilancio della Renault 5. Se quest’ultima conserva una linea ancora attuale, la 2CV presenta elementi di design legati a un’epoca lontana, come i parafanghi separati e la forma allungata del frontale, pensata per un motore che oggi non serve più, soprattutto su un veicolo elettrico.

Riprodurne fedelmente la sagoma richiederebbe compromessi importanti in termini di spazio e praticità. Inoltre, ruote interne e carreggiate strette non si adattano alle proporzioni moderne. Il direttore del design Pierre Leclercq riconosce che il fascino retrò può attrarre, ma si interroga sull’effettiva opportunità di un simile progetto. Una 2CV moderna dovrebbe poggiare su una piattaforma attuale, come quella della nuova C3, e puntare su efficienza e accessibilità, più che su nostalgia. Alcuni spunti potrebbero ispirarsi al caso Renault 4, trasformata con successo in SUV, ma resta il dubbio: reinventare la 2CV come crossover, significherebbe davvero onorarne l’eredità? O esiste già una sua erede contemporanea nella nuova C3?