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Maserati: USA e Cina nella ricetta per il rilancio di Santo Ficili

Il CEO del Tridente ha ammesso che Maserati avrà modo di tornare a crescere su mercati, come quello cinese e quello statunitense

Santo Ficili

Maserati vive un momento di grande difficoltà ormai da più di qualche mese, condizione cui Santo Ficili, nuovo CEO del Tridente e di Alfa Romeo, dovrà fare fronte con nuove idee e ragionamenti utili a riposizionare il marchio. Gli obiettivi di Ficili cominciano a indirizzarsi verso possibili soluzioni da mettere in pratica, ovvero cambi di passo fortemente necessari per riportare Maserati dove merita.

Delle possibili strade da seguire Santo Ficili ne ha parlato con La Repubblica ammettendo innanzitutto che al centro di Maserati insistono persone appassionate, di quello che nella galassia di marchi Stellantis è l’unico che ricade nella caratterizzazione Luxury del Gruppo. Secondo Ficili bisognerà puntare sul corretto approccio al marketing, guardando quindi a un migliore posizionamento di prodotto e di prezzo “con azioni mirate sui nostri concessionari, molto importanti per un brand come il nostro, e attività dedicate ai clienti del lusso”, ha ammesso Ficili a La Repubblica. Lo stesso CEO del Tridente ha poi ammesso che Maserati avrà pure modo di tornare a crescere su mercati, come quello cinese e quello statunitense, che rappresentano aree strategiche per la tradizione del marchio.

La maggior parte della produzione attuale a marchio Maserati viene esportata fuori dall’Italia

Maserati oggi guarda con interesse alle tematiche legate all’elettrificazione, e quindi alla trasformazione in atto, sebbene dati e numeri in calo preoccupano sigle sindacali e lavoratori. In ogni caso la gamma odierna del costruttore modenese, al netto della conclusione delle produzioni di Levante, Quattroporte e Ghibli, ragiona oggi esclusivamente sulle MC20, Grecale, GranTurismo e GranCabrio. Guardando poi ai dati di vendita si comprende bene come quasi tutta la produzione viene venduta all’estero: più dell’86% del valore totale dell’attuale produzione viene esportato, quota che sale addirittura al 93% nel caso del complessivo di Maserati MC20 prodotte.

Va detto però che i riscontri relativi alle vendite di questo 2024 sono tutt’altro che rosei; toccherà ora a Santo Ficili impostare un cambio di rotta assolutamente necessario. Puntando su questo aspetto il nuovo CEO di Maserati è convinto che il costruttore potrà invertire l’attuale impostazione puntando pure sul fatto di essere un brand del lusso completamente Made in Italy, visto che ogni Maserati viene “disegnata, sviluppata e prodotta in Italia al centro della Motor Valley, che tutto il mondo ci invidia”, ha aggiunto Ficili a La Repubblica.

Maserati

Fra il Tridente e il Biscione possibili piccole sinergie

Ficili è intervenuto poi sulla eventualità che, essendo in CEO sia di Maserati che di Alfa Romeo, possa instaurarsi qualche piccolo rapporto sinergico fra i due costruttori. Il numero uno dei due marchi ha innanzitutto ammesso che i due costruttori insistono su posizionamenti differenti, Luxury Maserati e Premium Alfa Romeo, ma che potrebbero nascere piccole collaborazioni industriali come nel caso delle sinergie che hanno portato alla produzione della nuova Grecale su base derivata dalla Giorgio, modificata per accogliere nuove motorizzazioni, proposta con le Giulia e Stelvio di Alfa Romeo. Di conseguenza Santo Ficili ha ammesso che già oggi le “sinergie industriali sono attive e possibili”, anche nell’ottica dei benefici delle tecnologie condivise disponibili in casa Stellantis.

Bisognerà ora comprendere se Ficili potrà intervenire con maggiore tempestività per anticipare il lancio della nuova generazione di Quattroporte, così come per il futuro SUV che sostituirà la Levante. In questa fase non è ancora chiaro se si potrà ragionare su questi termini o meno. C’è poi l’importante capitolo legato alle personalizzazioni, fondamentale per un marchio improntato sul lusso come Maserati, che mette al centro il programma Fuoriserie.

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