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Ferrari 250 GTL: un esemplare da sogno va all’asta in Arizona

Per gli appassionati è un oggetto del desiderio, ma non tutti possono mettere in garage una Ferrari 250 GTL. Per chi ha i soldi, ecco un’opportunità.

Ferrari 250 GTL
Foto da profilo Facebook RM Sotheby's

Una splendida Ferrari 250 GTL del 1963 si prepara ad essere battuta all’asta a Phoenix, in Arizona, con la regia degli specialisti di RM Sotheby’s. L’appuntamento col martello del banditore è fissato per il 25 gennaio 2024. Anche se l’auto sarà offerta senza un prezzo di riserva, si può ipotizzare un valore di aggiudicazione stellare. Sintomatiche sono le stime della vigilia, che si muovono in un ventaglio da 1 a 1.3 milioni di dollari.

A passare di mano sarà l’esemplare con telaio numero 5129: il 129° sui 350 costruiti dalla casa di Maranello. Per quasi 40 anni la vettura in catalogo è rimasta nelle mani dello stesso proprietario, che le ha riservato le migliori attenzioni. Nella scheda di vendita si parla di un veicolo puro e autentico.

La Ferrari 250 GTL è un’auto che punta al lusso, come enuncia chiaramente la lettera finale della sigla, suo acronimo. Il design elegante e distintivo porta la firma di Pininfarina, che ha dato forma a un capolavoro di stile, sotto le note della classe e dell’eleganza sportiva. Il passo è quello corto da 2.400 millimetri delle sorelle dall’indole più racing. Evidenti i benefici sul suo comportamento dinamico, in linea con la reputazione del marchio e le aspettative degli appassionati.

Sotto il lungo cofano anteriore pulsa un motore V12 a blocco corto da 2.953 centimetri cubi di cilindrata. Dopo di lei si passò a unità propulsive più corpose. Molto chic il trattamento dell’abitacolo, con dettagli curati e ricche distese di nobili pellami. Oggi questa è una delle vetture del “cavallino rampante” più apprezzate di sempre. A favore del suo appeal gioca anche il basso volume produttivo.

La Ferrari 250 GTL messa all’asta da RM Sotheby’s è stata curata meticolosamente dal suo proprietario, sotto la cui custodia è rimasta per quasi 40 anni. Questo esemplare si presenta in splendida forma. Rifinita con vernice Rosso Rubino, ha gli interni a contrasto in pelle Connolly nera. Il suo completamento avvenne nel mese di ottobre del 1963. La prima immatricolazione avvene a cura di Crepaldi Automobili, a Milano. Poi l’auto fu acquistata da Luigi Chinetti Motors e portata negli USA, più precisamente a Greenwich, nel Connecticut.

Dopo alcuni cambiamenti di nome sul libretto, nel maggio 1984 finì nelle mani dell’attuale owner. Alla consegna, il contachilometri segnava 77.229 chilometri (47.988 miglia). Regolare e scrupolosa la manutenzione eseguita sull’esemplare, nonostante la bassa percorrenza accumulata in questi otto lustri. Al momento della catalogazione il contachilometri segnava 80.357 chilometri (49.932 miglia), indicando un percorso di soli 3.128 chilometri (1.944 miglia) nel corso di 39 anni.

Come riferisce la scheda di vendita, anche se il colore della carrozzeria a un certo punto è stato cambiato, in favore di una tonalità che si avvicina al Rosso Corsa, si ritiene che gli interni siano in gran parte originali. Magnifica l’opportunità di acquisto offerta dall’esemplare in vendita, trattato sempre con molta delicatezza.

La Ferrari 250 GTL è una delle auto del “cavallino rampante” più iconiche di tutti i tempi. Il suo look si distingue per i tratti flessuosi, espressi in un balletto di volumi nitidi che danzano nell’aria. Questa berlinetta offre uno spazio raffinato agli occupanti, con un abitacolo di grande pulizia formale, degno della limpida bellezza esterna. Il linguaggio espressivo è pieno di fascino.

La vasta finestratura, generosa dispensatrice di luce, illumina felicemente l’abitacolo, creando un rapporto felice col mondo circostante. Sul retro, un timido accenno di spoiler conferisce slancio all’intero ensemble. Il prototipo di preserie aveva quattro gruppi ottici posteriori, poi si optò per i due definitivi. La Ferrari 250 GTL coniuga con maestria comfort e sportività, raggiungendo lo stato dell’arte nella miscela. Battezzata inizialmente 250 GT Berlinetta, fu presto ribattezzata Lusso. A dare forma alla materia, con tecniche di lavoro romantiche, furono le mani sapienti di Scaglietti, un artigiano che plasmava con maestria straordinaria i metalli.

Cuore meccanico, come dicevamo, è un motore da 3 litri a 12 cilindri, disposto in posizione anteriore, concepito con ingegno creativo da Gioacchino Colombo. Qui si respira la connessione con le corse. Alimentato da tre carburatori doppio corpo invertiti, questo propulsore eroga una potenza massima di 250 cavalli a 7500 giri al minuto. La carrozzeria in acciaio, con porte e cofani in alluminio, si posa su un telaio tubolare classico, simile a quello della GTO. I quattro possenti dischi della Dunlop moderano la foga della vettura, proiettandola verso le vette prestazionali più alte, anche in frenata.

La lettera “L” nella sigla sottolinea il suo Lusso e la sua eleganza, ma questa vettura del “cavallino rampante” ha un carattere forte. Si può parlare di una “rossa” dalla doppia anima, capace di tirare fuori gli artigli quando serve. Certamente è una regina di bellezza, in grado di sfilare con nonchalance alla Croisette, ma nei tratti guidati sa farsi valere come vetture dall’indole ben più racing. La sua generosità nel regalare emozioni e piacevolezza di guida è un privilegio per i fortunati proprietari, coccolati dall’eccellente handling. Il rapporto peso-potenza favorevole contribuisce alla sua natura graffiante.

Presentata al Salone dell’Auto di Parigi del 1962 in una cornice ricca di charme, questa vettura di pregio si trova a proprio agio sia nei contesti glamour sia negli ambiti sportivi. La versione Competizione seppe mettersi in mostra nei contesti agonistici, ma il suo valore aggiunto è la linea, che la rende protagonista sulle passerelle e nei concorsi di eleganza più prestigiosi del pianeta, dove non fatica a guadagnare la scena. Grazie a lei, la poesia romantica della Ferrari si è rinnovata ancora una volta, per dare continuità ad una sinfonia di bellezza che lascia sensa fiato. Adesso qualche facoltoso collezionista potrà arricchire la sua raccolta con l’esemplare da sogno messo all’asta in Arizona. Beato lui!

Fonte | RM Sotheby’s

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