Possedere alcune auto sportive da sogno, Ferrari in primis, è un desiderio che accomuna molte persone. L’entità del spesa richiesta per l’acquisto e la gestione di mezzi del genere ne fa, però, un privilegio per pochi eletti. Chi riesce a compiere l’impresa dello shopping non sempre ha il tempo di prendersi cura dei suoi gioielli, che talvolta restano dormienti in garage più o meno lussuosi.
Nelle ultime ore è salita agli onori della ribalta la composizione di un box di Newport Beach in California, con diversi classici (poco usati) custoditi al suo interno. Le immagini mostrano delle carrozzerie impolverate, ma non lasciatevi ingannare dalla prima impressione: sotto questa patina di “trascuratezza” si celano auto in condizioni immacolate. Fra i classici presenti all’appello ci sono modelli amati dal grande pubblico, come una Ferrari 550 Maranello, una BMW M5 e una Ford GT. Ciascuna di esse con pochissimi chilometri all’attivo.
Adesso le tre vetture prima menzionate sono in vendita, per sfoltire una raccolta che annovera nelle sue file tante altre espressioni a quattro ruote della creatività umana. Il proprietario è un 88enne, innamorato della bella meccanica e delle emozioni rombanti. Incredibile il modo in cui nel tempo il tizio è riuscito a tenere nascosta la sua collezione. Solo in pochi sapevano della sua esistenza. Eppure, all’interno, ci sono auto di grande forza attrattiva. Quasi tutte sono in condizioni da showroom, nonostante il velo di polvere che avvolge alcune di esse.
Fra muscle car e altre interpretazioni della scuola occidentale, all’interno della raccolta c’è materiale a sufficienza per regalare felici visioni agli appassionati. Ora l’anziano owner ha deciso di separarsi di tre modelli speciali della sua line-up, affidati per la vendita al salone canadese Silvert Arrow Cars: si tratta delle già citate Ferrari 550 Maranello, BMW M5 e Ford GT. Qui, per evidenti ragioni connesse alla natura del nostro sito, ci occupiamo solo della prima, che è quella a più alto indice di nobiltà.
La coupé del “cavallino rampante” è del 2000. Sfoggia una carrozzeria in tinta blu, con interni color cuoio. Rimasta ferma per un quarto di secolo, ha percorso solo 564 miglia (pari a circa 908 chilometri). Dopo un attento lavoro di detailing ha recuperato lo splendore delle origini. Adesso è pronta a fare la gioia del prossimo proprietario. Pare che da New York sia già arrivata un’offerta non rifiutabile. Ovviamente, prima di rimetterla in moto, sarà necessario usare degli accorgimenti, visto il lungo letargo. Poi le emozioni offerte dal modello potranno essere godute nella loro pienezza.
Ricordiamo che la Ferrari 550 Maranello fu prodotta a partire dal 1996. Il suo arrivo sul mercato giunse in sostituzione dell’iconica Testarossa, al vertice del listino commerciale della mitica casa emiliana. Rispetto a quella, segnava il ritorno al motore disposto anteriormente, quindi con i buoi davanti al carro.
Molto meno carismatica ed esuberante della progenitrice, aveva comunque un look ad alto indice di personalità, connesso visivamente a quello della 365 GTB/4 Daytona, firmata anch’essa da Pininfarina. Le proporzioni erano molto simili, almeno nel profilo laterale, mentre le carreggiate si aprivano alla modernità, con un dimensionamento molto più generoso. Da lei è partito quel filone moderno di granturismo la cui espressione più recente è la 12Cilindri, declinata anche in versione Spider.
Come riferito in un’altra circostanza, le prestazioni della Ferrari 550 Maranello segnavano un grande progresso su quelle della Testarossa (e delle sue discendenti: 512 TR ed F512 M), nonostante l’indole più confortevole. Sotto il lungo cofano anteriore trova accoglienza un motore V12 da 5.474 centimetri cubi di cilindrata, capace di mettere sul piatto la ragguardevole potenza di 485 cavalli a 7.000 giri al minuto. Sublime la loro erogazione, con allunghi spaventosi e grande elasticità di marcia. A condire il quadro, delle note sonore inebrianti, capaci di fissarsi per sempre nel cuore.
Plasmato in lega leggera e con bielle in titanio, questo dodici cilindri della più nobile scuola fissa il suo picco di coppia a 5.000 giri al minuto, con 569 Nm. L’energia vulcanica dell’unità propulsiva giunge al suolo tramite le due ruote motrici del retrotreno. All’ottimale distribuzione dei pesi concorre lo schema transaxle, con motore anteriore e cambio in blocco col differenziale sull’asse posteriore.
Il quadro prestazionale era di riferimento nel suo periodo storico, con riguardo alla categoria di appartenenza ma anche in senso assoluto. Le cifre sono emblematiche del tenore della grinta, pur se non esaustive: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.4 secondi e velocità massima di 320 km/h. Di grande fascino il trattamento dell’abitacolo, che regala comfort e gradevolezza sensoriale, per la bellezza dell’allestimento e per l’ampio uso di pelli pregiate, che avvolgono profumatamente gli spazi interni. Anche qui Pininfarina ha fatto centro.





Fonte | Carwow
Foto | Silver Arrow Cars