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L’Opel Olympia Rekord festeggia il 70° compleanno

Quando Opel lanciò la Olympia Rekord, forse non immaginava un successo così importante del modello.

Opel Olympia Rekord
Foto Opel

Ci sono auto magari poco conosciute, che però hanno scritto pagine importanti nella storia delle loro case produttrici. La Opel Olympia Rekord appartiene alla specie. Questo modello fu presentato al Salone di Francoforte, nella primavera del 1953. Notevole il suo impatto sul pubblico. Oggi si commemorano i 70 anni da quel debutto, che per il costruttore di Rüsselsheim ha avuto un grande valore pratico e simbolico.

La Olympia Rekord fu una pietra miliare nella storia del marchio, rappresentando la sua prima vera novità del secondo dopoguerra, dopo che il management aver coperto il listino con alcuni modelli progettati negli anni ’30, aggiornati per quanto possibile. La versione CarAVan, inoltre, segnò l’esordio in gamma di una Opel station wagon, aprendo la strada alle familiari successive, alcune delle quali hanno avuto grande successo di mercato.

Il modello di cui stiamo occupando nacque come berlina a 2 porte. La carrozzeria si offriva agli sguardi con un look americaneggiante. Questa vettura di classe media rappresentava una specie di ponte tra le due epoche. Sul piano strutturale riprendeva la costruzione a scocca portante, introdotta nel 1935 con la Olympia. In linea con la moda degli anni ’50, adottava molte finiture cromate, il cui apice espressivo era nell’originale mascherina a forma di bocca di squalo.

Un’auto che piacque molto

La Opel Olympia Rekord ebbe un successo immediato. In quattro anni prese forma in 558.452 esemplari. Fra le cose apprezzate dalla clientela c’erano le buone prestazioni velocistiche e il prezzo molto competitivo. Nel mese di settembre del 1953 giunse la già citata versione CarAVan (acronimo di “car and van”), una station wagon perfetta per soddisfare le esigenze della famiglia. Dopo di lei, tante vetture del marchio del fulmine presero forma con questa impostazione di carrozzeria. In due anni la casa tedesca costruì ben 16.000 esemplari della specie, pari ad oltre il 10% delle vendite della corrispondente berlina: un dato straordinario per quel periodo storico. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che la moda delle familiari ha preso piede solo molto tempo dopo.

Nel 1954, alla gamma della Opel Olympia Rekord, fu aggiunta la versione cabriolet. La potenza del motore da 1.5 litri, nello stesso anno, fu portata a 45 cavalli, cinque in più che nello step precedente. Aumentarono pure le cromature. Gli pneumatici senza camera d’aria e lo sterzo a circolazione di sfere divennero di serie. Grandi novità presero forma nel 1957, quando fece il suo sbarco in listino la nuova Opel Olympia Rekord P1, molto diversa dalla precedente. Oltre che più moderna nel look, era anche più generosa nelle dimensioni, essendo più lunga e più larga. L’altezza, invece, si riduceva, per conferire più dinamismo alla silhouette.

Nell’inedita veste, il modello veniva offerto alla clientela con carrozzeria berlina e station wagon, a 2 e 4 porte (anche bicolore). Al motore da 1.5 litri si affiancava un’unità propulsiva da 1.7 litri, con 55 cavalli di potenza. Fra le caratteristiche espressive della vettura, l’ampia e avvolgente finestratura, che regalava un felice colpo d’occhio sul mondo circostante. Le cromature furono ridotte, aderendo meglio ai gusti del pubblico europeo. La Opel Olympia Rekord P1 fu prodotta in 855.749 esemplari, fino al 1960.

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