in

Ferrari GTO del 1984: una “rossa” che fa sognare tutti

Questa è una supercar da urlo, che ogni essere umano vorrebbe mettere in garage.

Ferrari GTO
Foto Ferrari

La Ferrari GTO del 1984 è una scultura a quattro ruote. Le sue forme inebriano, più di qualsiasi opera esposta al Louvre. Questa è una delle “rosse” che fanno vibrare maggiormente l’apparato emotivo degli appassionati. Sin dalla sua uscita, avvenuta nel 1984, milioni di persone si sono innamorate di lei. Ancora oggi è al vertice delle preferenze dei ferraristi, insieme a pochi altri gioielli del “cavallino rampante”, dal carisma incredibile.

La GTO ha preso forma in 272 esemplari, contro i 200 inizialmente previsti, per non deludere alcuni importanti collezionisti che non erano riusciti ad entrare nella lista iniziale. Il suo stile porta la firma di Leonardo Fioravanti per Pininfarina ed evoca in qualche modo quello della 308 GTB, ma con un carattere e una carica di aggressività di ben altro tenore. Impossibile confonderle.

La spinta fa capo a un motore V8 da 2855 centimetri cubi di cilindrata, disposto in senso longitudinale e sovralimentato da una coppia di turbocompressori, che sviluppa una potenza massima di 400 cavalli a 7000 giri al minuto e una coppia di 496 Nm a 3800 giri al minuto. Il tutto su un peso a vuoto di 1160 chilogrammi. Ne deriva un quadro prestazionale di riferimento per i suoi tempi, con una velocità massima di 305 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.9 secondi. Per liquidare la pratica dei 1000 metri con partenza da fermo bastano 21.7 secondi. Certo, oggi numeri del genere non impressionano, ma a metà anni ottanta nessuno faceva meglio.

Questa creatura del “cavallino rampante“, nota anche come 288 GTO (ma non è il suo nome ufficiale), è stata la prima serie limitata dell’era moderna. Come abbiamo evidenziato in un’altra circostanza, si tratta della vettura che, in qualche modo, ha aperto il cantiere della supercar, forse in termini assoluti. Senz’altro ha segnato un punto importante nell’ambito dell’evoluzione della casa di Maranello. Impossibile non farsi travolgere dalle emozioni al cospetto della Ferrari GTO del 1984. Questa vettura entra nell’apparato emotivo della porta principale. Difficile pensare a qualcosa di più genuino, considerazione che vale anche per la successiva ed ancora più esaltante F40.

A lei va il merito di aver sdoganato i materiali compositi, come il kevlar, in un prodotto destinato alla clientela stradale. La loro applicazione si concentra sulla carrozzeria, ma dà un evidente contributo al contenimento delle masse, quindi al profilo prestazionale del modello. Con la GTO è nato un approccio nuovo, che ha segnato un cambio di passo di cui oggi fruiscono le realizzazioni più recenti del “cavallino rampante”. Il suo cuore biturbo ha fatto scuola. Oggi la doppia sovralimentazione è ricorrente nella produzione del marchio emiliano.

Foto | Ferrari

Lascia un commento