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Le Ferrari coupé-cabriolet prima della Roma Spider con tetto in tela

Per anni, le “rosse” scoperte a motore anteriore hanno goduto del tetto rigido retrattile. Poi la Roma è tornata alla vecchia tradizione.

Ferrari Portofino M
Foto Ferrari

Con la Ferrari Roma Spider si è tornati, per le cabriolet del “cavallino rampante”, alla classica copertura in tela, modernamente interpretata. Questa scelta, connessa alla tradizione storica e intonata al taglio del modello, ha interrotto il percorso delle coupé-cabriolet a motore anteriore che, nel 2008, era stato aperto dalla Ferrari California. Scopri le “rosse” con tetto retrattile in metallo dell’era moderna, connesse al vecchio credo di Enzo Ferrari, che voleva i buoi davanti al carro.

Ferrari Portofino

La Ferrari Portofino è giunta sul mercato per prendere il posto delle California e California T. Rispetto alla progenitrice si offre allo sguardo con linee più decise ed aggressive. Lo specchio di coda esprime un maggiore sviluppo orizzontale, come impone un’auto di questo rango. Molto più aggressivo il frontale, che guadagna grinta senza perdere un filo di eleganza. L’insieme è più moderno, ma la connessione con la storia resta ben evidente. La parte anteriore e quella laterale sono i suoi punti di forza. Qui la Ferrari Portofino esprime un carattere più intenso della Roma. Il suo carattere piace. Anche se ha classe, non passa inosservata.

Notevole il quadro prestazionale, grazie al lavoro svolto dal motore sovralimentato da 3.9 litri di cilindrata, che eroga 600 cavalli a 7500 giri al minuto. Sono purosangue di razza e conferiscono all’auto una spinta fuori dal comune: l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 3.5 secondi, mentre per raggiungere i 200 km/h con partenza da fermo bastano 10.8 secondi. La velocità massima si inoltra nel territorio dei 320 km/h. Incredibile il modo con cui un’auto prevalentemente votata al granturismo riesca ad essere così incisiva e chirurgica nel comportamento, ma qui abbiamo a che fare con Ferrari, non con un marchio qualunque.

Ancora meglio va la Portofino M, presentata nel settembre 2020. La lettera finale aggiunta alla sigla sta per Modificata. Il gruppo propulsivo, in questa veste, guadagna ulteriori 20 cavalli, migliorando anche l’erogazione. L’energia viene scaricata a terra con un nuovo cambio automatico Getrag a 8 rapporti, ripreso dalla Roma e dalla SF90 Stradale. Importante il passo in avanti compiuti sul piano delle performance, ben rappresentato dal tempo per scattare da 0 a 200 km/h, sceso a 9.8 secondi. Poche ma ben riuscite le modifiche estetiche, rilevabili solo dagli occhi più esperti. Nella tela grafica spiccano le prese d’aria maggiorate del fascione anteriore.

Ferrari California T

Il debutto di questo modello risale al 2014, quando giunse sul mercato in sostituzione della precedente California. La lettera T nella parte finale della sigla evidenzia la presenza del motore turbo, che non si vedeva in listino dai tempi della F40. Sul piano stilistico è ancora più elegante dell’auto di cui ha preso il posto, specie nella parte posteriore. Qui lo specchio di coda diventa decisamente più gradevole, rimediando ad alcune pesantezze espressive del modello precedente. Indubbiamente è un’auto più raffinata nel design, anche se si tratta di un semplice restyling sul piano della carrozzeria.

Le novità maggiori si concentrano sotto il cofano anteriore, dove il cuore aspirato delle precedenti coupé-cabriolet viene sostituito da un’unità sovralimentata, che regala performance migliori e un minore impatto ambientale, anche se il sound perde una parte della magia del cuore ad alimentazione atmosferica. La Ferrari California T accelera da 0 a 100 km/h in 3.6 secondi e da 0 a 200 km/h in 11.2 secondi, riducendo allo stesso tempo i consumi, che rispetto al modello precedente si abbassano di circa il 15%, ma a fronte di un incremento di potenza di 70 cavalli e di una coppia massima salita del 49%. Le emissioni scendono a 250 gr/km sul ciclo combinato, con un risultato migliore del 20% nel rapporto CO2/cavalli (0,44 gr/cv) rispetto a prima.

Agli appassionati, però, stanno a cuore altri elementi, connessi al piacere di guida, alla precisione del comportamento, all’incisività della tela emotiva, alla forza prestazionale. Su tutti questi fronti la Ferrari California T è in grado di soddisfare i palati più esigenti che, anche a cercarli, non trovano elementi deficitari nella tela tecnica e ingegneristica. Questa è una belva del “cavallino rampante” a tutti gli effetti, anche se più vocata al granturismo. Notevoli i livelli di comfort che regala a bordo, specie nei settaggi più morbidi. Quando serve, basta spostare il manettino e il gioco del piacere è fatto.

Ferrari California

Questo scoperta di Maranello è spinta da un corposo 8 cilindri aspirato da 4.3 litri, con albero piatto e iniezione diretta, disposto in posizione anteriore-centrale. Mai, prima di lei, un motore di tale frazionamento aveva occupato una simile posizione in un modello del “cavallino rampante”. La potenza di 460 cavalli a 7500 giri consente delle prestazioni da brivido. Il passaggio da 0 a 100 km/h viene coperto in meno di 4 secondi. L’unità propulsiva è abbinata, secondo lo schema transaxle, alla nuova trasmissione a doppia frizione con 7 rapporti, che consente passaggi di marcia rapidi e senza soluzione di continuità. Ottimi i risultati ottenuti in termini di riduzione dei consumi e di efficienza ambientale.

La caratteristica più appariscente, in uno stile che percorre nuovi sentieri, è il tetto rigido ripiegabile, che concorre alla versatilità d’impiego, obiettivo sul quale si sono focalizzati gli sforzi dei tecnici, per confezionare una granturismo lussuosa e confortevole, ma sempre aggressiva e tagliente, come vuole la tradizione di famiglia. Il divertimento di guida è assicurato, anche se in una cornice di maggiore fruibilità. Una specie di quadratura del cerchio. Il controllo della motricità F1-Trac, tarato ad hoc ed ulteriormente affinato, migliora gli aspetti dinamici di questa sportiva in alluminio, frenata da grossi dischi carboceramici della Brembo.

Nel 2013 è giunto un corposo aggiornamento tecnico per la Ferrari California, che ha visto crescere la sua potenza a 490 cavalli, 30 in più rispetto a prima. Anche il peso è stato ridotto nella sessa portata numerica, per un handling ancora più appagante. Completamente riprogettati i pistoni e i collettori di scarico. Il quadro delle performance se n’è giovato. La California 30 (questo il suo nome), raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in 3.8 secondi e si spinge fino a una velocità massima di 312 km/h. Più corposa, rispetto a prima, la ripresa, ma più in generale sono stati tutti gli aspetti dinamici ad aver guadagnato qualcosa.

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