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Ferrari 250 Europa Vignale: emozioni vintage | Video

Ci sono auto che fanno respirare al meglio la storia Ferrari. I modelli della serie 250 appartengono alla specie.

Ferrari 250 Europa
Screen shot da video ISSIMI Official

Un video, pubblicato nelle scorse ore da ISSIMI Official, rende omaggio a una Ferrari 250 Europa carrozzata da Vignale nel 1953. Questa vettura è nata in un’epoca in cui lo stesso telaio veniva offerto all’estro creativo di più autori, che davano forma a silhouette diverse fra loro. Un periodo romantico, dove l’auto veniva vista come un’opera d’arte, al servizio del piacere, non solo del proprietario ma anche di quanti si limitavano ad ammirare le forme, essendo privi dei soldi necessari ad effettuare l’acquisto.

Tra il 1950 e il 1954, Vignale progettò e costruì le carrozzerie di circa 150 vetture del “cavallino rampante“. La Ferrari 250 Europa protagonista del filmato ha un design specifico ed unico. Si tratta dell’esemplare con numero di serie 0313EU. Nel video, Dereck Tam-Scott esplora le doti del mezzo, giovandosi del suo iconico motore V12 a “blocco lungo” progettato da Aurelio Lampredi.

In quegli anni gli incassi delle auto stradali servivano a finanziare le corse. Fra i clienti del modello di cui ci stiamo occupando ci furono alcuni personaggi famosi. Molti di loro si fecero vestire il loro “giocattolo” dal carrozziere di fiducia. Non parliamo del meccanico sotto casa, ma dei grandi atelier di quel periodo storico. Vignale era fra questi, grazie alla bravura stilistica di Giovanni Michelotti. Il risultato del suo lavoro, sull’esemplare di cui ci stiamo occupando, fu una gran turismo dal look sportivo ma molto elegante.

L’Europa fu la prima granturismo della serie 250, che ha scritto le pagine più memorabili della produzione di Maranello. Una dinastia speciale, entrata nella leggenda dalla porta principale, grazie a modelli come la GT Lusso, la Testa Rossa, la GT SWB, la California, la GTO: nomi che spingono a mille le pulsazioni cardiache degli appassionati, ma anche di tutti gli amanti della bellezza, nelle sue varie espressioni.

La Ferrari 250 Europa condivideva una parte significativa della base meccanica della 375 America, che la affiancava nel listino della casa di Maranello. Il vero fattore differenziale (o comunque quello più evidente) era nel motore, che sulla più grossa delle due si spingeva a 4.5 litri di cilindrata, per intercettare meglio i gusti della clientela statunitense, legata alle grosse cubature. La parte finale della sigla era chiara sull’area geografica di riferimento. Anche sulla 250 Europa il criterio seguito non si discostava da questa impostazione: il bacino di sbocco principale era il Vecchio Continente, dove l’utenza preferiva cilindrate più contenute.

L’auto in esame prese il posto della 212 Inter, elevandone ancora più in alto i contenuti. Cuore pulsante del modello, come già scritto, era un 12 cilindri di tre litri, firmato Lampredi, che metteva sul piatto ben 220 cavalli di potenza massima, a 6300 giri al minuto, su un peso di 1150 chilogrammi. L’unità propulsiva, disposta in posizione anteriore, trovava accoglienza in un telaio a traliccio di tubi di acciaio, che garantiva congrua robustezza strutturale. Le sospensioni anteriori erano a ruote indipendenti, quelle posteriori a ponte rigido.

Buono il comportamento dinamico che, pur essendo sportivo, non pregiudicava più di tanto il comfort. La missione frenante faceva capo a un impianto a tamburo sulle quattro ruote, che faticava a smorzare le danze del modello, capace di spingersi fino a una punta velocistica di 218 km/h. La Ferrari 250 Europa prese forma in 22 esemplari, 14 dei quali carrozzati da Pininfarina. Gli altri furono vestiti da autori diversi. Un paio ebbero la firma di Vignale.

Lo chassis era uguale per tutte le interpretazioni della specie. Il passo di 2.80 metri non deponeva a favore dell’agilità, ma gli uomini del “cavallino rampante” seppero conferire all’auto delle doti stradali molto efficaci, che ripagavano anche sul piano emotivo. Cosa, quest’ultima, molto importante su una “rossa”. A voi il video dell’esemplare unico di cui ci siamo occupati. Buona visione!

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