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Jeep: svelati i dettagli del possibile accordo con alcuni proprietari per l’effetto Wobble

Jeep Wrangler 2018

I proprietari di alcune Jeep Wrangler e Gladiator potrebbero aver diritto a un’estensione della garanzia e anche a un rimborso per una determinata riparazione. Come riferisce la testata Detroit Free Press, la somma sarebbe corrisposta se accettassero di pagare di tasca loro, in relazione al cosiddetto Death Wobble. Per chi non lo sapesse, l’effetto Wobble consiste in un’oscillazione forte e decisa, percepita durante la guida.

Tale sensazione rende pressoché impossibile mantenere il controllo del mezzo, con le sospensioni e il terreno che perdono contatto tra di loro. Di conseguenza, il veicolo sembra oscillare, da cui il termine di “dondolio della morte”. Le informazioni fanno parte di un accordo transattivo proposto in un caso di azione collettiva che sarebbe limitato ai proprietari o ai locatari di Jeep Wrangler 2018-20 e Jeep Gladiator 2020.

Jeep: negoziati in corso per l’effetto Wobble

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L’estensione della garanzia fino a otto anni o 90.000 miglia (quasi 150 mila km) coprirebbe tutte le parti e la manodopera necessarie per sostituire un ammortizzatore della sospensione anteriore guasto, secondo i termini dell’intesa. Fonti ufficiali del marchio stimano una durata comune di tre anni o di 36 mila miglia (poco meno di 60 mila km).

FCA US, il braccio operativo statunitense di Stellantis, pagherebbe anche le spese legali per i querelanti fino a $ 3,95 milioni, con $ 4.000 per ciascuno dei sei rappresentanti della class action. Ciò purché la si esoneri da qualsiasi responsabilità o illecito. L’accordo consentirebbe ai proprietari o ai locatari che hanno pagato per una riparazione relativa a un ammortizzatore di sterzo della sospensione anteriore di presentare una richiesta di rimborso.

L’approvazione finale dei termini concordati, correlati a una causa inizialmente avviata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Detroit quattro anni orsono, sarà discussa a Detroit il prossimo 19 aprile. Non è chiaro quanti esemplari sarebbero coinvolti. In un documento inerente al contenzioso, si parla, però, di circa 192.000 casi. Eric Mayne, portavoce di Stellantis, ha affermato che la società non commenta il contenzioso attivo.

La difesa della società

Jeep logo

La società ha costantemente affermato che il problema non è un problema di sicurezza, una tesi che non trova concordi parecchi proprietari. Negli scorsi anni Fiat Chrysler aveva dichiarato di avere trovato un rimedio, un nuovo ammortizzatore di sterzo, noto anche come stabilizzatore, per le Jeep Wrangler interessate. Molti proprietari lo hanno definito insufficiente.

Nel 2019, Mark Chernoby, all’epoca chief technical compliance officer di FCA, era intervenuto in merito. Stando all’ex rappresentato del gruppo, la vibrazione non riguarda esclusivamente la Wrangler, bensì qualsiasi mezzo imponente con assale anteriore. A suo avviso, un effetto simile a quello provato colpendo un diapason. Nel 2018, Detroit Free Press ha riferito che alcuni reclami per problemi simili sono stati presentati alla National Highway Traffic Safety Administration anche in merito alla Ford F-250 del 2018 .

I reclami “Death Wobble” relativi a FCA e Jeep, tuttavia, risalgono a più di un decennio fa. Gli esponenti del Governo statunitense Anna Eshoo e Henry Waxman, entrambi democratici della California, scrissero una lettera a Sergio Marchionne e ai funzionari della NHTSA nel 2012. Ciò fece seguito a un servizio di KGO-TV, in cui si indicava la presenza di oltre 600 reclami all’NHTSA su Jeep avanzati a partire dal 1995. La criticità non aveva provocato morti, ma cinque feriti.

Detroit Free Press ha contattato l’NHTSA per dare seguito a un’indagine avviata dall’agenzia nel 2019 che coinvolgeva Jeep Wrangler 2018-19 in merito a presunte carenze di qualità della saldatura. In tale occasione, l’Office of Defects Investigation aveva chiesto alla FCA ulteriori informazioni riguardanti segnalazioni di vibrazioni o oscillazioni dello sterzo, sterzo allentato e blocco dello sterzo. La risposta di NHTSA, giunta in settimana, è stata un generico “no comment” perché le indagini sono ancora aperte.