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Le 5 Ferrari V12 più esclusive ed esaltanti dell’era moderna

Ecco alcune “rosse” a dodici cilindri che spingono nell’iperspazio del piacere e delle emozioni.

Ferrari Daytona SP3
Screen shot da video 19Bozzy92

Ferrari è il marchio che più di ogni altro sa fare sognare gli appassionati. La storia della casa di Maranello è ricca di capolavori entrati nel cuore della gente, dove questi gioielli a quattro ruote si sono ritagliati uno spazio importante. Guardando al passato si pensa soprattutto alle espressioni più nobili della famiglia 250: la GTO, la Testa Rossa, la California, la GT SWB, la Le Mans e via dicendo. Anche le altre, però, erano al top. Un esempio su tutti: la 330 P4, autentica regina di bellezza e prestazioni.

Immense le scariche di adrenalina rilasciate anche delle “rosse” dell’era moderna, molte delle quali hanno lasciato davvero il segno. Si spazia dalle auto del “normale” listino, come la Testarossa, alle tirature limitate come la GTO del 1984, la F40, la F50, la Enzo, LaFerrari, le Monza SP1 ed SP2, la Daytona SP3, le varie 458 Speciale, 488 Pista, F12tdf, 812 Competizione, giusto per citarne alcune. Sono vetture da antologia, che entrano nell’apparato emotivo dalla porta principale, per fissarvisi dentro in forma perenne. Opere d’arte uniche e preziose, figlie dell’ingegneria, della passione, delle corse e della scienza della bellezza. Impossibile non innamorarsi al loro cospetto.

Qui abbiamo deciso di stilare una lista delle Ferrari più entusiasmanti ed esclusive dell’era moderna, fra quelle spinte da un motore V12. Una scelta dettata dal fatto che questa è l’architettura simbolo della casa di Maranello. Enzo Ferrari amava i dodici cilindri e, a dispetto della cilindrata contenuta, puntò su questa architettura meccanica anche per la prima creatura a sua firma: la 125 S del 1947. Se gradite un viaggio ideale nel segno delle emozioni, proseguite la lettura del nostro post.

Ferrari LaFerrari

Questa hypercar in serie limitata è l’ultima discendente di quella stirpe di gioielli lanciata con la GTO del 1984 e poi proseguita con le F40, F50 ed Enzo. Un autentico sogno a quattro ruote, di cui ora si aspetta l’erede, che spingerà ancora più in alto l’asticella tecnologica e prestazionale. La Ferrari LaFerrari è contorta nel nome, ma estremamente raffinata e fluida in tutti gli altri aspetti della tela compositiva.

Questa sportiva ad alimentazione ibrida è stata prodotta dal 2013 al 2016. Inebriante nello stile e nelle musicalità meccaniche, porta in dote una tecnologia di altissimo livello, che si traduce in un quadro prestazionale al vertice.

Cuore pulsante del modello è un motore endotermico V12 aspirato da 6262 centimetri cubi di cilindrata, che sviluppa una potenza massima di 800 cavalli a 9000 giri al minuto. A questa cifra vanno aggiunti i 163 cavalli messi sul piatto dal propulsore elettrico, per una potenza combinata di 963 cavalli. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in meno di 3 secondi, da 0 a 200 km/h ci vogliono meno di 7 secondi, da 0 a 300 km/h bastano 15 secondi. Si spinge oltre la soglia dei 350 km/h la velocità massima. Credo non serva aggiungere altro.

Ferrari Enzo

Un’auto speciale, chiamata a celebrare il nome del fondatore della casa di Maranello. Con un impegno così importante, doveva per forza essere al top. La Ferrari Enzo si è spinta oltre le aspettative, consegnando agli appassionati e ai collezionisti la sua eccellenza assoluta. Per anni è stata la “rossa” stradale più veloce di sempre. Ancora oggi le sue performance sono di riferimento. Poche vetture, inoltre, possono giocarsela con lei in termini di emozioni.

Stiamo parlando di una hypercar da sogno, che ha spinto a un livello più alto il tenore prestazionale della F50. Anche il look è radicalmente diverso rispetto alla progenitrice. Sin dalla presentazione, avvenuta nel 2002, questa “rossa” è entrata nel cuore della gente, per il fascino magnetico dei suoi contenuti estetici, tecnologici, dinamici ed emotivi.

La sua carrozzeria, firmata da Ken Okuyama per Pininfarina, custodisce un motore V12 da 6 litri di cilindrata, in grado di sviluppare una potenza massima di 660 cavalli a 7800 giri al minuto. Tutta questa energia giunge sulle ruote posteriori col supporto di un cambio elettroattuato a 6 rapporti. Le cifre, per quanto estreme, raccontano solo in parte il potenziale dinamico e sensoriale dell’auto. Eccole: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.65 secondi, da 0 a 200 km/h in meno di 10 secondi, da 0 a 1000 metri in 19.6 secondi. La velocità massima varca la soglia dei 350 km/h.

Ferrari F50

Questa è l’auto stradale più vicina a una monoposto di Formula 1 che sia mai stata costruita. Il suo debutto in società risale al 1995. Anche se con un paio di anni di anticipo, nacque per celebrare il cinquantesimo anniversario della casa di Maranello. Rispetto alle precedenti GTO ed F40 cambiò radicalmente l’architettura motoristica: dai V8 biturbo si passò al V12 aspirato. E che V12.

Stiamo parlando di un cuore da 4.7 litri di cilindrata, con angolo di 65 gradi fra le bancate, strettamente imparentato con quello della 640 F1 del 1991. Incredibile il suo tono muscolare e la poesia della sua erogazione, in un quadro reso ancora più esaltante delle sonorità meccaniche uniche e inebrianti. Fra i punti di forza della Ferrari F50 c’è la purezza dinamica, che la fa entrare nel cuore di ogni amante della bella guida.

Alla qualità del risultato concorre la presenza di un telaio monoscocca in fibra di carbonio, con gruppo motopropulsore imbullonato alle spalle, insieme alla trasmissione, per sfruttarne la presenza pure in chiave portante. Roba da monoposto da Gran Premio. Le sospensioni sono di tipo push rod, montate su uniball, come sulle auto da corsa. Molto esteso l’uso di materiali compositi. Ecco alcune cifre dinamiche: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.87 secondi, da 0 a 1000 metri in 21.7 secondi, oltre 325 km/h di velocità massima.

Ferrari Daytona SP3

Sognare con lei è molto facile: si tratta di una delle hypercar più belle ed entusiasmanti di sempre. Questa creatura in tiratura limitata è il compendio della tradizione Ferrari. Nata nel solco della Serie Icona, che celebra la storia più iconica del “cavallino rampante”, la Daytona SP3 è un’opera d’arte su quattro ruote, un capolavoro assoluto dell’era moderna. Continua quell’esperienza onirica lanciata dalle precedenti Monza SP1 ed SP2, per offrire emozioni al vertice a quanti avranno la fortuna di sedersi nel suo abitacolo o di incontrarla per strada.

Base di partenza è stato il telaio della Ferrari LaFerrari Aperta, ma è profondamente diversa da quella, non solo sul piano estetico, ma anche per la rinuncia alla propulsione ibrida. Un valore aggiunto per i cultori della tradizione. Anche lo stile si richiama a quest’ultima, evocando il ricordo della mitica 330 P4, ma anche della 250 P5 Berlinetta Speciale di Pininfarina.

Flavio Manzoni ha svolto un lavoro da manuale. Le forme sinuose e muscolari della carrozzeria custodiscono come un prezioso scrigno la sua anima nobile: il motore V12 aspirato da 6.5 ​​litri, con 840 cavalli all’attivo. Questo cuore è l’eccellenza meccanica fatta materia e meriterebbe la salvaguardia dell’Unesco, come espressione più alta dell’arte propulsiva. Incantevole il sound che accompagna il suo funzionamento. Per accelerare da 0 a 100 km/h bastano 2.85 secondi, mentre dopo 7.4 secondi, con partenza da fermo, si è già a 200 km/h. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 340 km/h.

Ferrari Monza SP1 ed SP2

Sono le due opere del “cavallino rampante” più eleganti fra quelle firmate da Flavio Manzoni. La loro armonia formale è degna delle migliori opere di Pininfarina. Tutto è fluido e pulito, anche se fortemente sportivo, come nella più nobile tradizione della casa di Maranello. Il loro concept, del resto, si richiama a quello di alcune delle “rosse” più carismatiche del passato. Ecco lo spirito della Serie Icona, che hanno inaugurato.

Le Ferrari Monza SP1 ed SP2 sono delle sculture a quattro ruote, nate in tiratura limitata per una ristretta cerchia di appassionati. Nei tratti della carrozzeria si coglie la parentela con le 760 Monza e 860 Monza. L’energia meccanica giunge da un motore V12 aspirato da 6.5 litri di cilindrata, che mette sul piatto 810 cavalli di razza. Sublimi le note con cui si esprimono. La loro azione genera delle armonie sonore di nobile razza, destinate a fissarsi per sempre nel cuore.

Le prestazioni sono di altissimo livello. Alcune cifre bastano a rappresentare il quadro: l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 2.9 secondi, mentre i 200 km/h con partenza da fermo sono un ricordo dopo soli 7.9 secondi. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 300 km/h, che per delle barchette è un dato straordinario. I numeri, però, non riescono ad esprimere la straordinaria unicità della tela emotiva.

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