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Flotte, mercato europeo: Stellantis boom nella prima metà del 2022

La prima metà del 2022 nel mercato europeo delle flotte dà importanti conferme a Stellantis: è sulla giusta direzione.

Insegna Stellantis

Nel comparto dei privati le auto elettriche lasciano abbastanza a desiderare in termini di appeal riscosso sul mercato. Diversante, le bev nel primo semestre del 2022 hanno registrato una crescita del 21,7 per cento anno su anno nelle flotte, stando ai dati diffusi da Dataforce. Quasi un quarto del totale – per l’esattezza il 24,1 per cento – è appannaggio del Volkswagen Group con ogni suo brand elettrificato. In totale, il colosso di Wolfsburg ha piazzato 52.802 unità, rivelandosi il canale per lei il canale principale nel comparto dei mezzi a batteria.

Perché a livello di privati Stellantis ha già messo la freccia sulla controparte tedesca (53.422 a 49.940), forte di uno sviluppo di tre volte superiore. E le prospettive lasciano davvero ben sperare, sicché ormai sembra sul punto per lasciare indietro un gigante come Tesla nel business delle tre fleet, toccando 31.758 bev nella prima metà del 2022 (più 28,5 per cento), contro le 32.381 del colosso diretto da Elon Musk. Vista la situazione iniziale dai quali partivano è davvero considerevole la capacità della compagnia italo francese di accorciare il gap rispetto alla nemesi statunitense.

Mercato europeo flotte: importanti conferme della bontà del lavoro per Stellantis

Marchi Stellantis

Anche nell’aree delle true fleet dettano legge i modelli a ruote alte. In prima posizione troviamo la Tesla Model Y (18.113 unità), seguita dalla sorella a due volumi, la Model 3 (14.264), e dalla Volkswagen ID.4 (9.357). Ma il vero punto esclamativo è del Lingotto, in grado di chiudere al quarto posto con Fiat 500 (8.925 esemplari), complice pure l’adozione di parecchie società di car sharing. La decisa campagna di rafforzamento del conglomerato guidato da Carlos Tavares sta già dando i suoi frutti e di questo passo potrà togliersi tante altre soddisfazioni.

Proseguendo nella graduatoria, figurano la Renault Zoe (6.641 macchine) e tre suv: la Skoda Enyaq IV (8.726), la Kia Niro (8.647) e la Hyundai Kona (6.831). Infine, chiudono la top 10 l’altra “piccola” del gruppo Stellantis, vale a dire la Peugeot e-208 con 5.838 vettura, e un’altra proposta dalle dimensioni contenute, la Dacia Spring, comunque nettamente distanziata dal resto del gruppo (2.209).

Stellantis

Già nell’anno in corso Volkswagen mirava a infilare Tesla nella commercializzazione di bev nelle true fleet. Le era venuto un “certo appetito” alla luce delle performance del 2021, quando perdeva di misura il testa a testa con l’antagonista. Allora mancò la leadership per un’incollatura, ovvero 223 unità, ma il divario dal marchio fondato e amministrato da Musk è sensibilmente aumentato, a quota 12.384 esemplari. A incidere in senso negativo soprattutto la cattiva performance nelle flotte del conglomerato tedesco, sceso del 25,8 per cento nei primi sei mesi del 2022, a quota 19.997, contro le 32.381 della rivale.

Forse la chiusura della fabbrica di mezzi alla spina di Zwickau, provocato da una strozzatura nella catena di approvvigionamento nelle forniture dall’Ucraina, ha pesato. Di sicuro, però, la tiepida accoglienza riservata ai bev del colosso proveniente dalla Germania ha ricoperto un ruolo importante. La battuta d’arresto ha sortito, oltretutto, delle evidenti ripercussioni in ottica manageriale. È notizia ancora abbastanza fresca il siluramento di Herbert Diess dalla postazione di comando, in favore di Oliver Blume, numero uno di Porsche.

Relativamente alla seconda parte dell’anno si ritiene che ciascuno dei gruppi accelererà nel mondo flotte con il pacchetto alla spina, comprensivo dell’approdo di ulteriori vetture provenienti dalla Cina. Soprattutto i suv la faranno da padrone, guarda un po’ il segmento dove ha maggiormente speso le sue energie il Volkswagen Group, in aggiunta alla Tesla, la quale ha riaperto ufficialmente gli ordini per la Model S e la Y nel Vecchio Continente. Nel frattempo, Stellantis cercherà di agire da terzo incomodo, forte delle conferme positive ottenute in questi ultimi mesi. Al contrario delle realtà che la precedono, ha fin qui trovato successo principalmente con le macchine di piccola taglia.

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