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Le 3 Ferrari “targa” più potenti e veloci: auto da sogno

Ecco alcuni dei gioielli più spettacolari e prestazionali della casa di Maranello, il cui V12 può essere vissuto a cielo aperto.

Ferrari Daytona SP3 Red Dot Best of the Best 2022

Ferrari ha una lunga tradizione di auto scoperte. Anzi, la sua storia ha preso avvio con le barchette, espressione estrema delle vetture senza tetto. La 125 S, prima opera del “cavallino rampante”, è emblematica in tal senso. Qui, però, ci occuperemo delle “rosse” di natura “targa” (o assimilabili), per scrivere una lista degli esemplari V12 più potenti, veloci ed efficaci della specie. Sono dei capolavori assoluti, che fanno innamorare sin dal primo sguardo. Volete scoprire di quali modelli si tratta? Bene, non vi resta che accendere il motore per seguirci nel viaggio alla loro scoperta.

Ferrari Daytona SP3

La Ferrari Daytona SP3 è un gioiello di assoluta bellezza, che incanta con il fascino sublime delle sue forme. Si tratta della “rossa” più sfacciata e sensuale degli ultimi anni ed esibisce con grande orgoglio il “cavallino rampante“. Innamorarsi di lei è un fatto naturale: basta vederla una volta, per riservarle uno spazio perenne nel proprio cuore.

Questa spettacolare auto sportiva prosegue il cammino della Serie Icona, avviato con le purissime ed affascinanti Monza SP1 ed SP2. Rispetto a queste si offre con architetture differenti. Qui il motore è alle spalle del pilota, accolto in una carrozzeria radicalmente diversa dallo spirito delle barchette. Fonte di ispirazione sono state le 330 P4 e 250 P5 Berlinetta Speciale Pininfarina, ma parlare di remake è completamente sbagliato.

La Ferrari Daytona SP3 è una vettura lanciata verso il futuro, con una identità espressiva tutta sua e fortemente originale, per quanto chiara risulti la discendenza dalla storia più nobile del marchio. Cose che solo dalle parti di Maranello sanno fare. Il merito del suo progetto stilistico è di Flavio Manzoni che, in linea con quanto successo con le Monza, anche questa volta è riuscito a mettere tutti d’accordo sull’eccellenza scultorea dell’opera.

Parlare di un capolavoro non è inappropriato. Per rendersene meglio conto bisogna vederla dal vivo, perché in foto la resa non sempre è ottimale. Il fatto che sia sia aggiudicata il “Red Dot: Best of the Best 2022” non fa altro che confermare il fascino incantevole delle sue forme. Unanime e incondizionato l’amore per lo stile della Ferrari Daytona SP3 da parte dei tanti giornalisti internazionali che in questi giorni l’hanno provata, traendo emozioni e giudizi della stessa intensità per il suo quadro dinamico, tecnologico e prestazionale.

Arte Made in Maranello

Quest’auto sportiva da sogno in edizione limitata di 599 esemplari si ispira agli Sport Prototipi degli anni 60. Un fatto naturale, anche in virtù dell’appartenenza alla Serie Icona, che celebra la storia del marchio rendendo un omaggio concettuale e spirituale alle creature più rappresentative della casa di Maranello, in un quadro fortemente reinterpretato in chiave contemporanea. Il tutto condito dall’uso dei più innovativi materiali e delle più avanzate tecnologie oggi a disposizione.

Non, quindi, una mera riproposizione di stilemi passati, quanto piuttosto la volontà di distillare l’essenza di un’epoca utilizzandola come base di partenza per creare concetti nuovi, aventi il potenziale per diventare essi stessi iconici per le future generazioni. La Ferrari Daytona SP3, come le due antesignane della serie Monza, riesce a centrare perfettamente l’obiettivo, diventando la nuova ambasciatrice del savoir faire dell’atelier emiliano.

Il modello è stato inserito in questa lista, perché la sua carrozzeria è di tipo “targa”, ossia con tetto rigido rimovibile: un modo per allargare ulteriormente la gamma sensoriale, offrendo il piacere inimitabile della guida en plein air. Alla “rossa” in esame è andato anche il “Grand Prize of Design”, come supercar più bella del 2022. Un altro importante riconoscimento, cui se ne aggiungeranno tanti altri. Base di partenza è stato il telaio della Ferrari LaFerrari Aperta, rispetto alla quale si offre in modo profondamente diverso, non solo sul piano estetico, ma anche per la rinuncia alla propulsione ibrida. Un valore aggiunto per i cultori della tradizione.

Proprio alla tradizione si richiama il nome della recente hypercar, che celebra il successo conseguito dalle “rosse” alla 24 Ore di Daytona del 1967, dove le leggendarie 330 P3/4, 330 P4 e 412 P misero a segno una magnifica tripletta. La spinta fa capo a un motore V12 aspirato da 6.5 ​​litri, con 840 cavalli all’attivo. Questo cuore, nato come step evolutivo di quello della 812 Competizione, rappresenta l’espressione più nobile dell’architettura meccanica simbolo della casa di Maranello, la sublimazione della sua eccellenza. Un capolavoro assoluto. Da antologia le musicalità meccaniche, specie quando ci si spinge verso i 9500 giri al minuto.

Le prestazioni sono al top: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.85 secondi, da 0 a 200 km/h in 7.4 secondi, oltre 340 km/h di velocità massima. Quello che le cifre non comunicano è l’inimitabile piacere emotivo regalato ai suoi ospiti dalla Ferrari Daytona SP3. Molto curata l’aerodinamica del modello, ma gli studi non si sono piegati alla logica delle appendici attive. Qui tutto fa leva sulle doti intrinseche della silhouette. Così si è ottenuto un alto carico deportante senza sporcare la plasticità delle linee. Chapeau!

Ferrari 812 Competizione A

Ecco la più veloce granturismo a motore anteriore della casa di Maranello. Qui i buoi sono davanti al carro, come piaceva ad Enzo Ferrari, prima di una scelta di campo di natura diversa. Stiamo parlando di una vettura speciale, in tiratura limitata, che interpreta felicemente la tradizione del marchio. Su questa “rossa” ci sono performance, emozioni, tecnologia, bellezza e melodie meccaniche da antologia.

La lettera finale della sigla indica la natura aperta del modello e la differenzia anche sul piano semantico dalla versione coupé da cui deriva. La Ferrari 812 Competizione A estremizza i concetti della 812 Superfast, spingendoli verso nuovi livelli, per segnare ulteriori primati numerici e sensoriali. Questa vettura scoperta, destinata a prendere forma in soli 599 esemplari, è andata letteralmente a ruba, così come successo per la versione chiusa. I collezionisti hanno fatto a gara per averne una.

La sua linea esprime il massimo splendore nella configurazione open-top. Del resto, è stata concepita in questa veste. Pensata, sin dai primi passi, per guadagnare la configurazione aperta, da vivere nella dimensione più pura e senza compromessi, ha centrato bene i traguardi funzionali ed emotivi che i tecnici si ponevano. Anche l’innesto del tettuccio rigido si è compiuto in modo più armonico che su altre “rosse” della stessa natura a motore anteriore arretrato.

Anima nobile

L’energia dinamica giunge da una versione largamente rivista del motore aspirato V12 da 6.5 litri. In questo caso la potenza massima tocca quota 830 cavalli a 9250 giri al minuto, con un guadagno di 30 unità sulla già citata 812 Superfast, alla quale inevitabilmente va connessa. Il picco di coppia è di 692 Nm.

Le prestazioni sono da urlo, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.85 secondi, da 0 a 200 km/h in 7.5 secondi e con una velocità massima di oltre 340 km/h. Tanta forza giunge a terra con l’ausilio di un cambio a sette marce a doppia frizione, che svolge meravigliosamente il suo lavoro. Una curiosità può interessare gli appassionati: il cuore di questa “rossa” è lo stesso dell’incantevole Daytona SP3, ma lì è stato ulteriormente spremuto. Rendersi conto di quanto sia emozionante un gioiello del genere è molto facile.

Di straordinaria presa il sound, che entra nell’apparto sensoriale, fissandovi le sue note in forma perenne. Non esiste nulla di paragonabile allo splendore delle sue melodie. La Ferrari 812 Competizione A danza producendo alchimie sonore da antologia. Immagino il piacere consegnato ai facoltosi acquirenti, che possono giovarsi delle scariche di adrenalina elargite dal suo pacchetto. Questa supercar del “cavallino rampante” gode di innovativi concetti tecnologici applicati a motore, dinamica veicolo e aerodinamica. Ciò ha permesso di raggiungere nuove vette prestazionali.

Sul piano emotivo, il piacere dell’esperienza dinamica cresce nella veste “en plein air”, col vento che accarezza i capelli. Con il tettuccio nascosto, inoltre, l’estetica diventa nettamente migliore, consegnando al modello un look più esotico e piacevole. Ancora una volta la casa di Maranello ha fatto centro, perché la Ferrari 812 Competizione A interpreta al meglio la tradizione del marchio.

Ferrari LaFerrari Aperta

È l’auto più prestazionale fra le hypercar al vertice della gamma del “cavallino rampante”. In attesa della sua erede, attesa a breve, questa vettura, insieme alla sorella chiusa, da cui deriva, è la discendente più veloce di una stirpe di sogni ad occhi aperti che annovera nelle sue file gioielli come la GTO, la F40, la F50 e la Enzo. Ora, però, la meno elitaria SF90 Stradale riesce a fare meglio, anche per un fatto anagrafico: il segno del progresso.

Con l’arrivo della nuova hypercar, la gerarchia prestazionale verrà ripristinata, restituendo il primato delle performance alla discendente più fresca della famiglia sbocciata con la GTO del 1984. La Ferrari LaFerrari Aperta, nell’attesa, conserva intatto il suo fascino, ponendosi con merito al vertice dei sogni degli appassionati.

Si tratta di un vero capolavoro, in tutte le dimensioni, a partire dallo stile. La carrozzeria incanta per il fascino dei suoi lineamenti. Tutta l’aggressività del modello si esprime in un quadro dialettico elegante, non sporcato da movimenti arzigogolati, che invece imperano in altre hypercar. I suoi tratti non sono minimalisti, ma si limitano all’essenziale, per coniugare in modo incredibile i temi dell’eleganza, della sportività e dell’efficienza aerodinamica. Tanto di cappello a Flavio Manzoni, autore del suo stile suggestivo e incantevole.

Cuore rampante

La spinta fa capo ad un sistema di propulsione ibrida la cui anima principale è rappresentata dal motore endotermico V12 aspirato da 6262 centimetri cubi di cilindrata. Questa scultura ingegneristica, pregna di soluzioni straordinariamente raffinate, eroga una potenza massima di 800 cavalli a 9000 giri al minuto. Alla cifra, già di suo spaventosa, si aggiungono i 163 cavalli messi sul piatto dal propulsore elettrico, anch’essi al servizio del conducente di questa “rossa”, la cui potenza combinata tocca quota 963 cavalli. Roba da frantumare le molecole d’asfalto.

Il livello prestazionale è stellare: accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, da 0 a 200 km/h in meno di 7 secondi, da 0 a 300 km/h in 15 secondi. Si spinge oltre la soglia dei 350 km/h la velocità massima. Certo, la SF90 Stradale, come dicevamo, fa meglio nello scatto e sul tempo in pista, ma volete mettere la bellezza, l’esclusività, le sonorità meccaniche e il fascino della costruzione e dell’architettura motoristica V12 della Ferrari LaFerrari Aperta?

Su quest’ultima “rossa” i materiali compositi sono l’ingrediente costoso e raffinato del telaio e del corpo vettura. Molto curato lo studio dei flussi, che ha messo a frutto i migliori segreti della scienza aerodinamica. Ne derivano livelli di deportanza particolarmente alti, senza inficiare la purezza delle linee. Incredibile anche il controllo, frutto di un pacchetto tecnologico votato all’eccellenza.

Quando si pensa ad un’auto emozionante, è naturale trovarla in lei. Credo che solo la Ferrari Daytona SP3, nuova espressione della Serie Icona, restituisca delle sensazioni migliori. LaFerrari Aperta è una prova al più alto livello del savoir-faire e della sapienza tecnologica della casa del “cavallino rampante”, che ha infuso nel modello i migliori cromosomi, per rispettare al meglio il più nobile codice genetico aziendale. Parlare di una scultura tecnologica di riferimento è perfettamente appropriato.

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