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Previsioni di vendita delle auto in Europa: 2022 in crescita

Buone le previsioni di vendita delle auto in Europa: 2022 in crescita. Ma ovviamente siamo ancora lontano dai livelli 2019

Previsioni di vendita delle auto in Europa

Se vedi il bicchiere mezzo pieno, le previsioni di vendita delle auto in Europa sono buone: 2022 in crescita. Se lo vedi mezzo vuoto, siamo ancora lontano dai livelli 2019. La sfera di cristallo è dell’Acea Costruttori auto: prevede un ritorno alla crescita delle immatricolazioni nei mercati dell’Unione europea. Ma c’è un ma. A patto che ci sia una stabilizzazione delle forniture di chip.

Nel 2022, verranno registrate 10,5 milioni di vetture, il 7,9% in più rispetto a un 2021 stroncato dai semiconduttori. E sul 2019? Il calo è del 20%.

Vendita delle auto in Europa: la chiave sono i semiconduttori

Per l’Acea, serve ridurre la dipendenza dell’Europa dalle forniture estere di semiconduttori. Infatti, la Commissione Europea presenterà il Chips Act. Ossia una stretta sull’export. E regole più flessibili sugli aiuti di Stato per le aziende. Terzo: un piano da quasi 50 miliardi di euro per spingere la produzione di chip in Europa dal 10% al 20% entro il 2030. Questa la strategia di una Unione Europea scatenata. Quei semiconduttori importanti per le auto, specie le elettriche.

Questo il disegno di legge sui microchip (Chips Act) che la Commissione UE presenterà martedì. Target: l’autonomia strategica nel settore limitando la dipendenza dai Paesi terzi con la creazione di maxi-centri in Ue. Le nuove norme consentiranno anche di imporre controlli all’export sulla scia di quanto fatto per i vaccini.

Semiconduttori: disegno legge gradito all’Acea

Il presidente Oliver Zipse parla di una notizia molto gradita. Ma non si può dimenticare che si tratta di un mercato ancora piuttosto fragile: dipende fortemente da misure di sostegno come incentivi all’acquisto. E dalla diffusa disponibilità di infrastrutture di ricarica.

Negli ultimi cinque anni, le vendite di auto elettriche sono aumentate di oltre 10 volte. E i punti di ricarica pubblici sono cresciuti di meno di 2,5 volte.

Morale: se questa situazione non verrà affrontata con urgenza introducendo obiettivi ambiziosi per tutti gli Stati membri dell’Ue, ci sarà un ostacolo sulla nostra strada, chiosa Zipse.

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