in

Colonnine ai distributori milanesi: niente obbligo per il TAR

Secondo il TAR, non può esserci l’obbligo di installare colonnine ai distributori di Milano: Assopetroli-Assoenergia esprimono soddisfazione 

colonnine 1

I distributori di Milano hanno l’obbligo di installare colonnine di ricarica per l’auto elettrica? Secondo il TAR, no. Così, il Comune di meneghino per ora perde. Assopetroli-Assoenergia e Grandi Reti esprimono soddisfazione per l’accoglimento del ricorso contro l’obbligo previsto dal nuovo Regolamento sulla qualità dell’aria.

Il provvedimento, per Assopetroli-Assoenergia, non preventivamente condiviso con gli operatori del settore, non teneva conto di diverse criticità. Uno: l’onere economico a carico delle aziende. Due: l’ancora scarsissima redditività del servizio di ricarica. Tre: il problematico ritorno dell’investimento. Quattro: l’assenza di un parco circolante che giustificasse un onere indifferenziato sull’intera categoria, a prescindere da ogni valutazione qualitativa. Cinque: i punti vendita privi di adeguato spazio erano obbligati a individuare un luogo alternativo per l’installazione di punti di ricarica.

Per il TAR, è irragionevole far gravare sugli esercenti il costo, economico e sociale, della transizione all’elettrico, senza operare alcuna distinzione e senza una preventiva valutazione della domanda.

Insomma, Assopetroli-Assoenergia auspicano la ripresa di un dialogo costruttivo tra l’Amministrazione e gli attori industriali, per definire in maniera condivisa la strategia più efficace al raggiungimento degli obiettivi di mobilità sostenibile.

colonnine 31

Colonnine elettriche: pasticcio Italia

Resta il gravissimo problema dell’assenza di colonnine in Italia: solo 12.500 stazioni con 25.000 punti di ricarica. Pochissime quelle veloci. Così stando le cose, il nostro Paese non è pronto per il futuro della mobilità, per l’elettrica. Eppure, l’Unione Europea va in pressing su tutte le nazioni. Servono incentivi, sgravi fiscali, infrastrutture.

Da parte sua, Motus-E ha cercato di spiegare al Governo in tutti i modi le conseguenze nefaste di una mancata pianificazione dei supporti sul mercato e sull’industria automotive nazionale nel prossimo triennio. Ancora queste conseguenze non si vedono sulle immatricolazioni di quest’anno semplicemente perché, come spiegato nei mesi precedenti, la prenotazione degli incentivi ha portato a un “tesoretto” di immatricolazioni.

I guai arriveranno di certo nel 2022. Dove faccio il pieno con la mia elettrica in città?

Lascia un commento