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Colonnine di ricarica pubbliche e private: allarme Italia

La spinta verso la mobilità a bassissime emissioni, necessita di un’adeguata rete infrastrutturale di ricarica: allarme colonnine in Italia

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Anfia e Motus-E si rivolgono al Governo: servono colonnine di ricarica pubbliche e private per l’auto elettrica. Oltre a misure di sostegno alla domanda. Occorre un’adeguata rete infrastrutturale di ricarica, diffusa sul territorio, sia di tipo pubblico che di tipo privato.

Qual è l’auspicio? Nella discussione sulla legge Bilancio 2022, potrebbe essere approvata la proposta parlamentare che prevede un piano triennale di incentivi ai veicoli a bassissime emissioni. Ma è necessario segnalare la totale assenza di misure infrastrutturali per i privati cittadini, in grado di abilitare la diffusione della mobilità a impatto zero. Invece, nel Piano nazionale, c’è poco.

Eppure, erano presenti valide proposte per incentivare l’infrastrutturazione dei privati. Per esempio, l’incentivo all’installazione di un POD unico condominiale che semplifichi le approvazioni assembleari. E consenta ai singoli condomini l’accesso a un proprio punto di ricarica. E invece? Delusione della filiera auto: nulla è presente per la discussione in aula.

Addirittura, non c’è nemmeno una misura base come quella del credito d’imposta al 50%, in scadenza a fine anno. Non è stata prorogata. Peccato: coprirebbe la larga maggioranza di utilizzatori di auto elettriche che non accederanno al superbonus 110%.

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Auto elettrica e colonnine di ricarica: Italia indietro

Attenzione. Questo mette l’Italia in una posizione di svantaggio competitivo. In termini sia di sviluppo del mercato sia di crescita della filiera industriale collegata. Altri Paesi ci fanno ciao: Francia e Germania anzitutto. Dove i piani per lo sviluppo della rete infrastrutturale di ricarica, anche privata, sono stati da tempo annunciati o sono addirittura già in fase di attuazione.

Utilissima sarebbe anche una misura, a costo zero per l’Erario, volta a facilitare la diffusione di policy aziendali per il rimborso della ricarica domestica effettuata dai dipendenti. Che hanno l’auto elettrica.

Proprio quelle elettriche a noleggio lungo termine che consentono la diffusione dei mezzi puliti nel nostro Paese: sarebbero opportune misure incentivanti, la riduzione del fisco, provvedimenti per innescare un circolo virtuoso.

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