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Auto elettriche nel 2035: le Case chiedono più tempo all’UE

L’Associazione Acea (Costruttori) chiede più tempo alla Commissione Europea: auto elettriche per il 2035? Troppo presto

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Commissione Europea scatenata: vuole che le Case auto producano solo auto elettriche dal 2035. Ma adesso l’Acea (Associazione Costruttori) chiede più tempo all’UE: il 2035 è una data troppo vicina. La missione è impossibile. Si vedrà comunque cosa diranno gli altri organi dell’Unione in merito: la partita è aperta. Intanto, va segnalato il fallimento della Cop26 di Glasgow che mirava all’auto elettrica nel mondo per il 2040.

Perché troppo presto il 2035? Fra l’altro, dice l’Acea, sono deboli gli obiettivi stabiliti dalla Commissione Europea in tema di diffusione di infrastrutture di ricarica nel documento Alternative Fuels Infrastructure Regulation. Servono molte più colonnine di ricarica, anche veloce e ultrafast. Ed è necessaria una loro diffusione capillare nel Vecchio Continente. Se no, il pieno dove lo si fa?

Il direttore generale Eric-Mark Huitema sottolinea come i futuri target di riduzione delle emissioni di CO2 possano essere raggiunti solamente se accompagnati da una forte diffusione delle colonnine. Servono anche stazioni di rifornimento di idrogeno. Se no, è come far comprare auto a benzina o diesel senza che ci siano pompe di benzina o di gasolio nelle città e fuori.

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Colonnine per auto elettriche: siamo in ritardo

L’Acea dice che siamo in ritardo. Che già è stato perso tempo prezioso. Già nel 2013 sul tavolo c’era una proposta ambiziosa. Che, se fosse stata accolta, avrebbe permesso di avere oggi 677.000 punti di ricarica sparsi per l’Europa.

Perentorio Petr Dolejsi, direttore Mobilità e sostenibilità dei trasporti dell’Acea: l’industria europea dell’auto sia pronta a produrre auto elettriche e a idrogeno, ma servono 7 milioni di punti di ricarica pubblici per raggiungere i target in tema di riduzione della CO2 fissati dalla Commissione Europa. Invece, il target è 3,9 milioni della proposta attuale.

Non ci siamo. Va assolutamente alzata l’asticella delle colonnine. Se si alza solo l’asticella delle elettriche, si crea una situazione insostenibile.

Auto elettriche, ma anche mezzi pesanti

Per Thomas Fabian, direttore veicoli commerciali dell’Acea, bisogna sviluppare una rete parallela di stazioni di ricarica e rifornimento mirate alle specifiche esigenze dei veicoli pesanti. Perché la capacità degli operatori del settore d’investire in mezzi a zero o basse emissioni dipenderà anche da questo. Già entro il 2025 almeno 40.000 camion a batteria saranno in circolazione in Europa. E nel 2030 potrebbero essercene 300.000 sulle strade, ma nei piani UE non c’è traccia di comprensione di quanto gli autotreni siano diversi dalle auto.

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