in

Una Tesla Model 3 investe un dromedario negli Emirati Arabi

Tesla Model 3 investe un dromedario 1

Ormai Elon Musk ci ha fatto l’abitudine: la sua Casa, dopo aver rivoluzionato il settore automotive, è sempre al centro dell’attenzione, volente o nolente. Adesso, con una Tesla Model 3 che ha investito un dromedario negli Emirati Arabi. La scena è stata ripresa da una seconda Tesla, che seguiva a poca distanza.

La dinamica è strana. Si percepisce una velocità elevata della Tesla Model 3 al momento del terribile impatto col povero animale: da quel che si capisce aveva una gobba. Quanto? Servirebbe un autovelox. A nostro modesto giudizio, non siamo sotto i 200 km/h, azzardiamo. Non si sa nulla delle condizioni del guidatore. Pare sia salvo. Non si sa se la Tesla avesse il famigerato Autopilot, in passato messo in croce senza ragione.

L’Autopilot è infatti un sistema di assistenza alla guida. Aiuta il conducente, che deve restare vigile, attento, sempre pronto a reagire. Non è un pilota automatico al 100%: non si tratta della vettura al massimo di guida autonoma, non è la macchina che va da sé. D’altronde, la frenata automatica d’emergenza non potrebbe attivarsi a 200 km/h. Neppure sotto i 5 km/h. Indicativamente, serve una velocità oscillante fra i 5,1 e i 150 km/h. Sicché, la tecnologia di frenata della vettura senza il piede dell’uomo sul pedale nulla poteva fare.

Tesla Model 3 investe un dromedario 2

Tesla Model e supercar elettriche: una patente speciale internazionale?

Ma possibile un sinistro con un animale a quella velocità, su quella strada? Sì. Basti pensare al test dell’alce nei Paesi del Nord Europa: la povera bestia traversa d’improvviso la strada. E il guidatore dev’essere abile a sterzare. Talvolta, la tecnologia di vario genere può aiutare.

Resta da sapere se il conducente fosse nelle condizioni adatte per guidare: non si è minimamente accorto del dromedario, in quanto il colore dell’animale si confonde col resto. Chissà, con questi incidenti torna d’attualità più che mai il tema della patente speciale. Per guidare vetture normali con una citycar diesel, basta una patente qualunque. Invece, per mettersi al volante di un fulmine di guerra come la Tesla Model 3, e per altre supercar eletrriche, potrebbe essere opportuna una patente speciale.

Si tratta di veicoli con accelerazione, ripresa, velocità di punta spaventose. Parecchie elettriche (non tutte) sono ultra prestazionali: fra una corsa a 200 km/h ridendo e un incidente con un dromedario, lo spazio è minimo quando il conducente è inadatto. Oltretutto, non c’è neppure il rombo di un motore termico a ricordarti che stai volando.

Pur tuttavia, da segnalare come la Tesla Model 3 abbia retto l’urto in modo straordinario: stabile al massimo, con conseguente rallentamento e stop nel giro di pochi metri.

Lascia un commento