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Vendite auto in Italia a settembre: caduta libera

A settembre, vendite auto in Italia sono state 105.175: il crollo è del 32,7% su settembre 2020 e del 26,2% sul 2019

Vendite auto in Italia

Forse peggio di così non può andare: le vendite auto in Italia a settembre sono in caduta libera. Sono state 105.175: il crollo è del 32,7% su settembre 2020 e del 26,2% sul 2019. Ma che succede?

Lo spiega l’Unrae (Unione Case estere): c’è la prosecuzione della carenza delle forniture legate alla cronica crisi dei microchip, che causa forti ritardi nella consegna di moltissimi veicoli e rallenta le vendite in tutti segmenti di mercato.

Pesa l’esaurimento delle risorse destinate all’Ecobonus, che in due giorni ha visto dissolversi anche i fondi che nelle scorse settimane erano stati trasferiti dall’Extrabonus per supplire a un primo esaurimento dell’Ecobonus già in piena estate.

Ora, l’Esecutivo che può fare per l’auto? Secondo l’Unrae, c’è l’occasione per consolidare le buone intenzioni che il Governo Draghi ha finora mostrato è la prossima Legge di Bilancio.

In quella sede, è opportuno introdurre programmi e interventi risolutivi, avviando una corretta strategia di lungo periodo in linea con il percorso di decarbonizzazione, in cui rientra anche lo svecchiamento del parco circolante. Quindi, incentivi strutturali, colonnine di ricarica, defiscalizzazione.

Vendite auto in Italia: previsioni 

Lucida l’analisi di Gian Primo Quagliano, del Centro Studi Promotor. Con l’avvento del virus i produttori di microchip avevano ridotto i programmi di produzione ritenendo che vi sarebbe stato un calo di domanda legato al lockdown e in generale agli effetti negativi della crisi sanitaria. 

Invece è successo invece esattamente il contrario. La limitazione agli spostamenti delle persone e l’avvento dello smartworking hanno determinato una forte crescita della domanda di computer portatili, tablet  e smartphone. Prodotti che impiegano numeri rilevanti di semiconduttori.

Una delle conseguenze più importanti di questa situazione è stata proprio la forte riduzione delle forniture di microchip al settore dell’auto con fermi di produzione in tutto il mondo ed anche con chiusure di impianti.

Pessime le previsioni di Dataforce per il 2021: 1.497.000 auto vendute. Un incremento sul 2020 (+8,2%), segnato però dal Covid. Disavanzo enorme rispetto al 2019 (-22%). Non è possibile, aggiungiamo, continuare così.

Secondo Federauto, serve adottare una politica diversa per raggiungere gli ambiziosi obiettivi nazionali ed europei. E non quella suggerita dalle misure emergenziali.

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