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Citroen SM del 1970: storia di un’auto con motore Maserati

Un modello sofisticato e prezioso, ecco a voi la Citroen SM, che suona con le note della musica modenese.

Citroen SM
Screen shot da video Roadster Life

La Citroen SM fu prodotta dal 1970 al 1975. In Italia (e non solo), quest’automobile è nota come Citroen Maserati, per la natura del suo motore, fornito dalla casa del “tridente”. Stiamo parlando del cuore V6 a carburatori da 2.7 litri di cilindrata, capace di erogare una potenza massima di 170 cavalli, per una velocità di 220 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9.5 secondi.

Il rapporto del modello con la casa automobilistica modenese veniva sottolineato dalle due lettere presenti nella sigla. SM, infatti, era l’acronimo di Sport Maserati. La presentazione di questa vettura avvenne al Salone di Ginevra, dove l’opera raccolse molti favori. L’allora presidente Pierre Bercot, che l’aveva fortemente voluta, poteva gongolarsi per l’accoglienza riservata alla sua raffinata coupé, dall’insolita lunghezza di quasi cinque metri.

Alta classe e stile in salsa francese

Lo sfarzo della Citroen SM emergeva nello stile della carrozzeria e trovava conferma nell’allestimento dell’abitacolo, degno di una prestigiosa granturismo. Notevole il comfort di marcia garantito agli occupanti, deliziati dalle coccole ad essi riservate e dall’effetto tappeto volante delle sofisticate sospensioni idropneumatiche. Il sound era gradevole, ma non invadente, perché la musica classica va ascoltata a basso volume.

Fra le caratteristiche distintive del look, meritano di essere sottolineati il lungo ed aggressivo muso, il grande parabrezza panoramico e il lunotto avvolgente, che conferiva leggerezza sportiva al posteriore dell’auto. La Citroen SM usava la piattaforma della DS, ma con passo ridotto, per migliorarne l’agilità. Il servosterzo dinamico Diravi, ad assistenza e riallineamento automatico, assecondava il piacere di guida, senza strapazzare in manovra.

Curiosità sulla mitica Citroen SM

La SM fu una granturismo di alto lignaggio, nata per dare del filo da torcere alle coupé turistiche tedesche, che avevano già un forte appeal. La sua gestazione fu particolarmente lunga, ma il risultato degli sforzi si mostrò degno delle aspettative. Il design porta la firma di Robert Opron, talentuoso allievo di Flaminio Bertoni. Lui seppe conferire una spiccata personalità alla nuova opera del “double chevron“. Nessun modello poteva esserle paragonato; impossibile confondere la Citroen SM con altre automobili.

L’uso del motore Maserati per un prodotto al top di gamma fu naturale, avendo il marchio del “tridente” in casa.  Citroen, infatti, aveva acquisito nel 1968 il pacchetto di maggioranza dell’azienda modenese rilevandolo dalla famiglia Orsi. Questo cuore nacque ad hoc, secondo le specifiche date dal management, che voleva un’unità propulsiva brillante ma dall’erogazione morbida e continua.

Motorizzazioni brillanti con architettura V6

Fra i limiti progettuali, la necessità di rientrare entro il tetto dei 16 cavalli fiscali, oltre il quale la normativa fiscale francese prevedeva aggravi di imposta. Fu così che nacque il già citato V6 da 2.7 litri, la cui versione a iniezione del 1972 sviluppava 178 cavalli, per una velocità massima di 228 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8.9 secondi. Quella da 2.7 litri, però, non fu l’unica motorizzazione della Citroen SM. Nel 1973 giunse infatti un’unità V6 da 3.0 litri, con 180 cavalli di potenza massima. In questo caso la velocità massima era di 225 km/h, mentre il passaggio da 0 a 100 km/h veniva coperto in 9.1 secondi. Le prestazioni scendevano leggermente nella versione dotata di cambio automatico.

Diverse le varianti speciali o fuoriserie approntate negli anni da Chapron, con la berlina “Opéra” e la cabriolet “Mylord”, ed Heuliez, con la targa “Espace”. A Chapron si devono anche due esemplari di “Elyséè”, nati come auto presidenziali, al servizio dell’Eliseo. Il ciclo produttivo della Citroen SM giunse al termine nel 1975. A ridurre, nel tempo, l’entusiasmo dei clienti furono le costanti cure di manutenzione richieste dai sofisticati sistemi di questa vettura. Gli stessi che, in parte, hanno contribuito alla sua affermazione iniziale e al posto che il modello ha guadagnato nella storia del marchio e dell’automobilismo.

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