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Musk scende in campo dopo le accuse contro Tesla

Elon reagisce alle critiche online, esponendosi in prima persona

accuse contro Tesla

Tesla è una rivoluzione automotive vivente che suscita invidia: com’è logico che sia, in qualsiasi contesto, piovono critiche da più parti sulla Casa californiana, mosse anche da motivi irrazionali. Di recente, Musk è sceso in campo dopo le accuse contro le Tesla: Elon reagisce alle critiche online, esponendosi in prima persona, interagendo anche nei social.

La prima riguarda un incidente di cui si sa pochissimo. Circa una settimana fa, in Texas, una Tesla si è schiantata contro un albero prendendo fuoco. I due occupanti, uno di 69 e uno di 59 anni, sono morti. Chi guidava? Nessuno. Entrambi erano passeggeri, nessuno guidava. Nessuno era sul lato guida. Ma l’Autopilot era acceso? Se lo fosse stato, non è comunque una guida autonoma: è una guida assistita. Per cui il conducente deve sempre restare vigile, pronto a reagire. Tesla lo spiega sempre, ma se chi compra quelle macchine è un incosciente, la Casa ha zero responsabilità.

Comunque, su Twitter, Musk ha detto che la scatola nera dell’auto ha rivelato due cose. Uno: la funzionalità di guida autonoma non era attiva al momento dell’incidente. Due: l’auto non era neppure abilitata al suo utilizzo. Nelle Tesla la guida autonoma si può ottenere separatamente come optional, pagando un prezzo maggiorato rispetto a quello del solo veicolo. Infine, l software richiede comunque che sull’asfalto siano tracciate almeno le linee di mezzeria, mentre la strada dove si è schiantata l’auto non ne era provvista.

accuse contro Tesla

Accuse contro Tesla: le scatole nere parlano

Seconda accusa, quattro giorni fa. Con lo slogan “Le Tesla non frenano” e “Killer invisibile”, Zhang Yazhou (una signora cinese) è salita sul tetto di una Tesla Model 3, di sua proprietà al Salone di Shanghai. Una protesta contro Palo Alto.  Perché? I freni della sua vettura avrebbero avuto un malfunzionamento: di qui, un incidente alla sua famiglia.

Musk ha risposto. Anzitutto, la scatola nera dice che la donna guidava ben oltre il limite di velocità previsto dalle leggi locali. A 118,5 km/h. Subito prima dell’impatto, ecco una decelerazione violenta 48,5 km/h. Come? Con una frenata. O della guidatrice, o automatica. Ma coi freni. Funzionanti. E prima? I registri elettronici hanno anche dimostrato che, durante la mezz’ora prima del sinistro, chi guidava ha frenato più di 40 volte. 

tesla solar

Powerwall Tesla Solar: prezioso

Terza questione, delle scorse ore. L’innovativo tetto fotovoltaico con i pannelli solari sarà  sarà venduto solamente insieme all’accumulatore di energia Powerwall.  C’era chi criticava questa tecnologia, preziosa per dare energia all’abitazione e per ricaricare le auto elettriche. Quindi, Musk si è tolto un sassolino: il Powerwall si interfaccerà solo tra il contatore e il pannello dell’interruttore principale della casa. Consentendo un’installazione semplice. Senza che ci siano interruzioni di corrente in tutta la casa durante i blackout. Il riferimento, non esplicito, è a quanto accaduto in Texas: qui, mesi fa, un blackout ha paralizzato lo Stato. Col Powerwall Tesla Solar, non può accadere.

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