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Museo Nicolis: incredibile collezione di auto storiche da sogno

Fa parte del Gotha del collezionismo mondiale, ma il Museo Nicolis ha una missione culturale.

Museo Nicolis esterno
Una Lancia all'ingresso (foto Museo Nicolis)

Il Museo Nicolis è un fiore all’occhiello nel quadro del collezionismo mondiale. Non tutti lo sanno, ma questa realtà è una delle più ricche ed entusiasmanti su scala globale. Un vero paese delle meraviglie per chi ama le auto storiche…e non solo. La struttura sorge a Villafranca di Verona, in Veneto, ed è uno dei tesori della nostra nazione.

Nato il 9 settembre 2000, in una sede di grande fascino, questo complesso museale è il frutto di un sogno, tradotto in materia dell’imprenditore veronese Luciano Nicolis, grande amante delle automobili.  Le creature a quattro ruote gli entrarono nel cuore già da ragazzino, quando raccoglieva carta da riciclare girando in bicicletta tra i comuni vicino a casa.

Nel corso degli anni, il signor Nicolis – personaggio dai modi signorili e di grande eleganza d’animo – fece molta strada, costruendo un impero industriale. Con grinta ed onestà diede vita alla Lamacart, azienda leader nel recupero e nella lavorazione della carta da macero.  I successi professionali, frutto del suo amore per il lavoro, gli permisero di coronare molti sogni accarezzati sin dalla più tenera età. Non solo automobili, però.

Nel suo museo fece confluire gli oggetti, ormai introvabili e preziosi, che l’interesse per la meccanica lo portava a cercare in tutto il mondo. Così la raccolta si è arricchita anche di motociclette e biciclette. Ci sono pure strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere, rare opere dell’ingegno umano che raccontano una delle storie più complete della tecnologia e del design del XX secolo.  

Museo Nicolis: uno scrigno da Oscar

Museo Nicolis
Maserati (foto Museo Nicolis)

Ai visitatori del suo museo, Luciano Nicolis si presentava così: “Io sono quel matto che ha fatto tutto questo“. Dei suoi gioielli conosceva ogni minimo dettaglio: origini, storia e curiosità. Oggi la realtà che ha messo in piedi è una delle più suggestive collezioni private su scala mondiale. Nel 2018, il Museo Nicolis vinse a Londra il titolo di “Museum of the Year” assegnato da una qualificata giuria internazionale nell’ambito degli “Historic Motoring Awards”. Si tratta, per dare un’idea, di una sorta di Oscar del motorismo storico.  

La gestione odierna fa capo alla figlia Silvia Nicolis, che lo dirige sin dalle origini. Grazie a lei il museo è diventato ancora più bello e dinamico, nell’ossequioso rispetto dei grandi valori che le ha trasmesso il padre.

Un tesoro pieno di tesori

Museo Nicolis
Gioielli in mostra (foto Museo Nicolis)

Chiara la missione culturale della struttura, che prosegue il cammino nel segno della condivisione del piacere offerto dalla bellezza e dal genio creativo. A questo punto torna in mente un concetto tanto caro a Luciano Nicolis quando, parlando del complesso museale, diceva: “Noi non siamo i proprietari di tutto questo, ne siamo i custodi per il futuro“. Un’ulteriore prova della sua umiltà, della sua generosità e della sua grandezza. Doti che oggi si ritrovano tutte nella figlia Silvia.    

I numeri sono importanti: circa 200 auto d’epoca, 120 biciclette e 105 moto. Poi ci sono 500 macchine fotografiche, cineprese e cinematografiche, 120 strumenti musicali e jukebox, 100 macchine per scrivere. Inoltre: una rara collezione di circa 100 volanti di Formula 1 e volanti da turismo, gran turismo e sport, modellini e tanto altro ancora.

Insomma, non c’è modo di annoiarsi all’interno del Museo Nicolis, dove si possono ammirare gioielli firmati Ferrari, Alfa Romeo, Lancia, Maserati e Bugatti…solo per citarne alcuni. All’area espositiva si affiancano il Centro Congressi, lo Spazio delle Idee, le Attività Turistiche, l’Archivio Storico, la Sezione Didattica, la Biblioteca e un Bookstore fra i più forniti sul mondo dei motori. Chapeau! A questo punto vi suggerisco di guardare il video che racconta la storia di Luciano Nicolis, fondatore di questa meravigliosa istituzione.

Fonte e foto | Sito Ufficiale del Museo Nicolis

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