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Standard auto Euro 7: niente stop a benzina e diesel

Stando alle nuove proposte del gruppo di lavoro incaricato dall’Unione europea, l’addio anticipato ai motori endotermici è scongiurato

Standard auto Euro 7

Le Case auto hanno tremato. Se l’Ue avesse imposto lo stop a benzina e diesel, sarebbero stati dolori: investimenti enormi nell’elettrico per sopravvivere. Invece, sull standard auto Euro 7, dal 2025, il gruppo di lavoro incaricato dall’Unione europea è meno ultimativo. Decide l’Agves (Advisory Group on Vehicle Emission Standards). Mira a limiti di NOx tecnicamente raggiungibili: la tolleranza degli ossidi di azoto sale da 10 a 30 milligrammi per chilometro. Quota 10 sarebbe stata una batosta. A 30, si ragiona. Come ClubAlfa aveva anticipato qui.

Standard auto Euro 7: che battaglia

A fare (lecitamente) lobbying, la Germania. Che tutela l’auto. Com’è giusto che sia.  Sentiamo Hildegard Müller, presidente della VDA (associazione auto tedesca): “I piani per il nuovo standard Euro 7 relativo alle vetture dimostrano che la Commissione europea ha accettato i limiti di ciò che è tecnicamente fattibile”. Morale: no target irraggiungibili e assurdi.

Ancora Müller: secondo una prima stima, le nuove proposte per la riduzione delle emissioni inquinanti sono tra le cinque e le dieci volte più severe rispetto allo standard Euro 6, e dunque ancora al limite di ciò che è tecnologicamente realizzabile.

D’altronde, il presidente del consiglio di fabbrica della BMW, Manfred Schoch, era stato chiarissimo: standard auto Euro 7 con stop alle endotermiche? “Rischiamo di sperimentare una disoccupazione senza precedenti”. Da qualche parte le Case devono recuperare gli immensi investimenti: primo passo, spesso, il taglio della forza lavoro.

Non solo Germania. S’è fatta sentire la Francia. Insomma, parliamo di due nazioni che in Ue amano essere protagoniste assolute: ogni politico, giustamente, tira l’acqua al proprio mulino, proteggendo i connazionali. A gamba tesa l’entrata del transalpino Bruno Le Maire, ministro dell’Economia: “Gli standard ambientali europei devono rimanere un fattore di incentivo, non distruttivo per la nostra industria. Sono in corso trattative sull’Euro 7 e sia chiaro: in questa fase, questo standard non è per noi conveniente. Alcune delle proposte che circolano sono eccessive”. Esplicito, diretto.

Aveva sbattuto il pugno sul tavolo pure il ministro dei Trasporti tedesco Andreas Scheuer: non dobbiamo perdere l’industria automobilistica europea, perché altrimenti quest’ultima andrà altrove. Dobbiamo essere moderni e innovativi, ma il tutto deve rimanere conveniente e fattibile.

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