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Le 5 Lancia da rally più iconiche di sempre

Auto che hanno segnato il loro tempo, spesso con palmares pazzeschi, ecco le Lancia da rally.

Lancia Stratos
Lancia Stratos (Foto FCA Heritage)

Lancia è una delle case automobilistiche italiane con più anni di servizio sulle spalle. Fondata nel 1906 a Torino da Vincenzo Lancia, si specializzò nel tempo in veicoli di lusso, ma la sua storia è costellata di successi sportivi, specie nel mondo dei rally. Qui, le gioie sono state davvero tante, grazie a modelli come Fulvia, Stratos, 037, Delta S4 e Delta.

Anche se il marchio è oggi poco dinamico sul piano della gamma, nel corso del tempo ha proposto autentici capolavori sia fra le auto di classe che fra quelle da gara. Nell’universo agonistico, in particolare, le soddisfazioni sono giunte dai rally, dove i modelli Lancia hanno trovato un naturale terreno d’elezione. La lunga scia di successi maturata in questa specialità sportiva non fa che confermarlo. Scopriamo allora i modelli più gloriosi della razza, in ordine di anzianità. Siete pronti all’azione? Allora allacciate le cinture di sicurezza, per questa prova speciale esplorativa.

Lancia Fulvia

Un nome, una leggenda. La Lancia Fulvia HF regalò molte soddisfazioni alla casa torinese. Come dimenticare le meravigliose imprese messe a segno da Sandro Munari con questa vettura? Furono anni romantici, nel corso dei quali si scrissero indimenticabili pagine di sport. Il palmares dell’azienda piemontese ne trasse giovamento. Ricca la lista dei successi nel campionato rally, dove il modello entrò in azione dal 1970 al 1974. Il fiore all’occhiello fu però il titolo costruttori del 1972. Versione sportiva della Fulvia Coupé, la Lancia Fulvia HF godeva della spinta di un motore di 1.6 litri di cilindrata, espressamente preparato per le gare. Questa vettura ha fatto scuola, rafforzando la passione del management per i rally, con risvolti benefici sugli impegni successivi del marchio nella difficile specialità agonistica.

Lancia Stratos

Alla Fulvia HF fece seguito, nelle prove speciali, la mitica e irripetibile Lancia Stratos. Un’astonave, un’auto venuta dallo spazio, disegnata da Bertone e spinta da un motore V6 made in Maranello: quello della Dino 246. Le armonie musicali e la forza vulcanica del cuore erano assicurate. Anche la trasmissione giungeva da casa Ferrari. Non meno incisive le doti dinamiche del modello, che sapeva destreggiarsi con grande agilità sui sentieri agonistici, grazie al passo corto. La robustezza del telaio monoscocca centrale in lega leggera, rinforzato dove necessario, regalava una grande resistenza strutturale, con evidenti benefici sull’handling. I trionfi raccolti dal modello valgono più di mille parole: la Lancia Stratos vinse il titolo costruttori del mondiale rally nel 1974, 1975 e 1976. Nel 1977, con questo modello, Sandrò Munari si assicurò il titolo piloti. 

Lancia Rally 037

Altro gioiello da gara del marchio torinese, la Lancia Rally 037 vinse numerose sfide, aggiudicandosi il mondiale rally 1983, categoria costruttori. Il suo look è chiaramente derivato da quello della Beta Montecarlo, ma risulta molto più incisivo. Uno degli elementi più caratteristici è il marcato labbro posteriore: un mega spoiler di natura aerodinamica, nato per garantire una buona deportanza. La spinta faceva capo a un motore quattro cilindri in linea, da 2 litri di cilindrata, potenziato con un compressore volumetrico sviluppato dall’Abarth. L’energia era vigorosa e si giovava di uno chassis robusto, anche se estremamente semplice, come è giusto che sia per un bolide da corsa. Il potenziale dell’auto si esprimeva al meglio sulle strade asfaltate, mentre in altri contesti la sola trazione posteriore faticava ad assecondarne le dinamiche. 

Lancia Delta S4

La Lancia Delta S4 portò al debutto nella produzione del marchio una soluzione molto indicata per i rally: la trasmissione integrale. Autentico laboratorio tecnologico, questa creatura era davvero all’avanguardia, su tutti i fronti. Stiamo parlando di una delle belve del Gruppo B, che consegnò alla storia dei purosangue incredibilmente potenti e veloci. Uno dei segni della sua eccellenza era il complesso sistema di sovralimentazione con compressore volumetrico e turbocompressore. Facile intuire come le scariche di energia che ne derivavano fossero benefiche per il vigore del propulsore a quattro cilindri in linea di 1.8 litri, disposto in posizione centrale. Il tiro era pieno ed efficace a tutti i regimi, grazie alle felici alchimie motoristiche. Purtroppo, nei due anni di servizio ufficiale (1985 e 1986), non giunse un titolo mondiale, ma le emozioni consegnate agli appassionati si sono fissate nel cuore.

Lancia Delta

Qui si parla di una delle auto più vincenti e gloriose di sempre. Meno esotica della S4, della 037 e della Stratos, la  Lancia Delta, nelle diverse declinazioni (4WD, Integrale 8V, Integrale 16V e seguenti), si è imposta nel Campionato Mondiale Rally per sei volte consecutive fra i costruttori (dal 1987 al 1992). A questi titoli iridati vanno aggiunti i quattro allori piloti conquistati da Juha Kankkunen (1987, 1991) e Miki Biasion (1988, 1989). Di fronte a simili risultati l’unica parola che si può dire è: chapeau. Un’auto così lungamente vittoriosa poteva nascere solo da un progetto di alto rango, aggiornato nel tempo, per garantire sempre un pacchetto tecnico al top, abbinato a doti dinamiche fuori dalla portata dei rivali. Si può parlare di un colpo da maestro messo a segno dagli uomini Lancia, per un palmares unico e irripetibile, anche sul piano emotivo.

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