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Incidenti auto: la tecnologia a servizio della polizia, cos’è iCam3D

Ricostruire alla perfezione la dinamica del sinistro, con uno sguardo dettagliato sui veicoli, modelli e tutti i dati necessari, questo ciò che offre la tecnologia nata in Italia.

incidente

Una mano alla Polizia che deve fare i rilievi ed alle Compagnie di assicurazione che devono quantificare i danni e provvedere ai risarcimenti, arriva dalla tecnologia. E così la scena di un sinistro, immediatamente dopo l’evento, viene prodotta in 3D.

Tutto grazie ad un nuovo sistema, una nuova tecnologia realizzata in Italia. Infatti lo strumento è stato creato da iMoì, una startup italiana di Innovery. Si tratta di una azienda operante nel settore della  cosiddetta “sicurezza urbana predittiva”.

Grazie a questo strumento si velocizzano le operazioni di rilievo utili anche ai fini dei risarcimenti assicurativi. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona questa novità.

iCam3D, di cosa si tratta

Si chiama iCam3D ed altro non è che una innovativa apparecchiatura che rende possibile in pochi minuti l’acquisizione tridimensionale della scena di un sinistro auto.

 Grazie ad iCam3D si può effettuare in pochi minuti tutto quello che è necessario effettuare presso la sede di un sinistro auto, cioè le misurazioni e i rilevamenti che come prassi vengono effettuati dagli organi delle Forze dell’Ordine intervenuti sul posto.

La nuova strumentazione accelera i tempi in maniera esponenziale, perché ciò che le Forze dell’ordine, non per colpa loro, effettuavano anche in un paio d’ore, adesso si fa in pochi minuti.

I vantaggi a livello di circolazione stradale sono non pochi dal momento che con la nuova macchina il luogo di un sinistro, magari chiuso al traffico proprio per i rilievi e per diverse ore, viene liberato in poco tempo.

Come dicevamo, si tratta di tecnologia Made in Italy dal momento che tutto il sistema è stato realizzato da iMoì, la startup che è stata costituita da Silvio Foschi e Monica Di Sante, il primo ingegnere informatico e la seconda una nota criminologa.

Naturalmente i tempi velocizzati e nettamente tagliati rispetto alla prassi ordinaria riguardano sinistri di piccole o medie entità, perché per i sinistri gravi naturalmente, non c’è tecnologia che serva, soprattutto in caso di feriti gravi o decessi che necessitano di una macchina operativa imponente tra Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, ambulanze 118 e nel caso il medico legale.

Restano i vantaggi per i sinistri piccoli e medi, soprattutto senza danni alle persone per i quali oggi in genere vengono risolti mediamente in una novantina di minuti e che grazie ad iCam3D si risolvono in 5 minuti.

Come funziona iCam3D

Per spiegare bene di cosa si tratta non c’è di meglio che riportare la presentazione che l’Ingegnere Foschi ha dato di quella che a tutti gli effetti può essere considerata una sua creatura. Il sistema “iCam3D consente di acquisire tridimensionalmente l’incidente riuscendo a ricavare le coordinate precise nello spazio e recuperando facilmente ulteriori informazioni quali la marca, il modello, il colore, tutte le caratteristiche del veicolo incidentato, compresa l’entità reale dei danni”, questo ciò che ha detto Silvio Foschi.

In pratica grazie a iCam3D la scena di un sinistro auto viene di fatto registrata e commutata in versione tridimensionale. Dalla scena trasformata in 3D e navigabile, si possono estrapolare anche tutti i rilievi fotografici del caso, da angolazioni che spesso possono sfuggire all’occhio umano. Quindi, fotografie, rilievi, descrizioni automatiche e planimetrie che diventano perfettamente utili anche per eventuali contenzioni e cause in tribunale.

Per il momento la tecnologia è alla fase inziale, nel senso che da poco è sul mercato. In Italia sono già 20 le apparecchiature iCam3D utilizzate da alcune Forze di Polizia Locale. Infatti in lacune Regioni i Comandi dei vigili Urbani si sono già dotati del nuovo strumento. Lombardia, Veneto, Marche, Toscana e Campania per esempio, hanno già fornito alcune apparecchiature di questo genere. Ma si tratta di una apparecchiatura che andrà anche oltre i confini nazionali, come dimostra la sperimentazione già avviata dalla Guardia Civil spagnola.

Anche se sembra qualcosa di eccezionalmente complicato, iCam3D è un sistema abbastanza semplice. Si tratta di una specie di Tablet, fornito di una telecamera con sensori di profondità. E all’interno del Device, un software che non necessita di collegamento in rete o di collegamento a piattaforme cloud.

L’apparecchio  è così capace di generare file che possono essere facilmente trasferiti, inviati, condivisi, conservati e integrati anche nei software più diffusi dei normali PC oggi in circolazione.

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