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Distribuzione dell’energia per auto elettriche: il discorso di Draghi

Nel documento programmatico che il presidente del Consiglio ha letto al Senato in occasione del voto di fiducia

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Distribuzione dell’energia per auto elettriche: il discorso di Draghi. Nel documento programmatico che il presidente del Consiglio ha letto al Senato in occasione del voto di fiducia. Per la precisione, il premier ha detto che, nelle prossime settimane, il Governo rafforzerà la dimensione strategica del Programma.

Distribuzione dell’energia per auto elettriche: i punti chiave

Gli obiettivi riguardano anche:

  • la produzione di energia da fonti rinnovabili,
  • l’inquinamento dell’aria e delle acque,
  • più, la rete ferroviaria veloce, la produzione e distribuzione di idrogeno, la digitalizzazione, la banda larga e le reti di comunicazione 5G.

Per il programma dell’Italia, serve il sì dell’Unione europea

Chiaramente, queste sono le intenzioni nel Programma nazionale di Ripresa e Resilienza. Indicherà obiettivi per il prossimo decennio e più a lungo termine, con una tappa intermedia per l’anno finale del Next Generation EU, il 2026.

Dopodiché, servirà l’eventuale ok dell’Ue: se questo arriverà, allora ci sarà anche una pioggia di miliardi di euro.

Si selezioneranno progetti e iniziative coerenti con gli obiettivi strategici del Programma, prestando grande attenzione alla loro fattibilità nell’arco dei sei anni, compreso il 2021.

Più colonnine elettriche per la transizione verde

E comunque, la transizione verde, anche in riferimento alla prossima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop 26), alla quale l’Italia parteciperà, passa per le colonnine elettriche.

Come ricorda Motus-E, con 32 miliardi di euro del Recovery Fund da spendere per la transizione green, il nuovo ministro dei Trasporti Giovannini è chiamato a portare al ministero le sue competenze nel mondo dello sviluppo sostenibile. Infatti, ke risorse necessarie per il settore dei trasporti nei prossimi dieci anni ammonterebbero a 61 miliardi di euro. Si tratta di una cifra che è quasi il doppio rispetto a quanto previsto nel Recovery Fund.

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