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A gennaio vendite auto giù del 26% in Europa

rollo come mai s’era verificato in passato (peggior mese di sempre), causa pandemia

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A gennaio vendite auto giù del 26% in Europa. Crollo come mai s’era verificato in passato (peggior mese di sempre), causa pandemia. Il mercato europeo perde oltre un quarto delle immatricolazioni nel primo mese dell’anno con 842.835 vetture rispetto dello stesso periodo 2020, pre Covid. Incidono anche due giorni lavorativi in meno.

A gennaio vendite auto giù: Case pronte, e le istituzioni?

Ma sentiamo Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. Se con le vetture elettriche e i modelli sperimentali a idrogeno i Produttori sono già pronti al cambiamento, non altrettanto si può dire delle istituzioni pubbliche: ecco l’affondo di Crisci.

Morale: non si può puntare alla diffusione dei modelli elettrici se non c’è una adeguata rete di punti di ricarica. Di qui, la richiesta delle Case: un milione di punti di ricarica entro il 2024 e 3 milioni entro il 2029, con 1000 stazioni a idrogeno.

Attenzione al caso Italia: a gennaio, le immatricolazioni di auto full electric e ibride plug-in sono state il 4,7% del totale, ben lontane dal 21,7% della Germania, l’11,6% della Francia e il 13,7% del Regno Unito. Si vedrà il nuovo Governo inserirà misure interessanti sotto questo profilo nel Recovery Fund.

Auto aziendali: la questione Italia

Non solo. Il comparto auto aziendali in Italia nel 2020 rappresentava oltre il 36% del mercato. Ma è fortemente svantaggiato. Uno: c’è un regime fiscale penalizzante rispetto ai maggiori Paesi europei. Due: si paga il mancato adeguamento dei valori di emissione al nuovo ciclo Wltp per l’applicazione dei fringe benefit, dice l’Unrae.

Inoltre, per il Centro Studi Promotor, occorre sostenere in maniera significativa il mercato dell’auto: è indispensabile adottare incentivi per l’acquisto con rottamazione anche di vetture con alimentazione tradizionale. Pluriennali. L’Unrae auspica un piano decennale.

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