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Non c’è nessun attacco alle elettriche, solo considerazioni intelligenti

Nei giorni scorsi, si è accesa la polemica sulle vetture a batteria

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Non c’è nessun attacco alle elettriche, solo considerazioni intelligenti. Nei giorni scorsi, si è accesa la polemica sulle vetture a batteria. Ma non c’è nessun partito anti auto elettrica, non c’è nessuna avversione per interessi di parte. Si discute, si analizza. L’auto elettrica non è dio in Terra, ma un mezzo di trasporto da costruire, con l’elettricità da produrre. Questo può avere conseguenze. Di cui parlare. Piuttosto, c’è magari un partito anti auto endotermica, contro le vetture a benzina o a gasolio. Come se il diesel fosse il demonio: invece, le Euro 6 moderne inquinano poco.

Non c’è nessun attacco alle elettriche: cosa dice Toyoda

Akio Toyoda, numero uno della Toyota e presidente della Japan Automobile Manufacturers Association, dice le seguenti cose.

  • I veicoli elettrici sono sopravvalutati.
  • C’è un eccessivo clamore sulle auto alla spina.
  • Non si fanno adeguate valutazioni sulle conseguenze di una pervasiva adozione della mobilità a zero emissioni sul sistema economico giapponese.
  • Andrebbero prese in considerazione le emissioni di anidride carbonica prodotte dalla generazione di elettricità.
  • Sarebbero da analizzare e quantificare i costi sociali della transizione energetica.
  • Il Giappone avrebbe un blackout se il parco circolante fosse a pila. A quel punto, servirebbero tra i 14.000 e i 37.000 miliardi di yen (165-438 miliardi di euro).
  • Più veicoli elettrici produciamo, più salgono le emissioni di anidride carbonica. L’attuale modello di business dell’industria automobilistica collasserà. Con la perdita di milioni di posti di lavoro.
  • Infine, una metafora. L’elettrica è un “fiore in cima a una vetta”. Tradotto: costa parecchio.

Pertanto, nessun attacco. Tant’è vero che ovunque lo Stato piazza incentivi, ben sapendo che le elettriche costano parecchio.

Bosch qualche ora dopo Toyoda: valutazioni

  • Il presidente del consiglio di sorveglianza Bosch, Franz Fehrenbach, se la prende coi legislatori europei: danno una preferenza non adeguatamente giustificata per le elettriche.
  • Questo va a svantaggio del motore a combustione interna e a scapito del clima.
  • Le elettriche non sono climaticamente neutrali. Ma sono ttrattate come veicoli a zero emissioni di CO2 perché il legislatore nasconde il bilancio energetico necessario per generare la corrente.
  • Se davvero volessimo avere un milione di punti di ricarica entro il 2030, dovremmo installarne 2.000 ogni settimana. In realtà oggi sono 200 e stiamo parlando della sola Germania.

Insomma, considerazioni ponderate, su cui riflettere con calma, senza dare sempre contro benzina e diesel per partito preso.

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