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Angelo Sticchi Damiani sull’elettrico: “un diesel euro 6 di seconda generazione inquina meno di un’auto elettrica”

Il presidente di ACI ha fornito un punto di vista interessante sulla situazione del parco macchine italiano con un occhio di riguardo sulle elettriche

Sticchi Damiani

In questi ultimi giorni i pareri sull’elettrico, in salsa negativa, sono stati diversi. Abbiamo visto quelli discordanti proposti prima dal presidente di Toyota e quindi quelli avanzati anche da Bosch. Ora un punto di vista interessante viene offerto anche da Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia.

Il ragionamento di Sticchi Damiani è incentrato sulla volontà di svecchiare il parco auto del nostro Paese, ovvero il più vecchio d’Europa. Sicuramente con la crisi economica alimentata dal Coronavirus la situazione è ulteriormente peggiorata e le cose non possono essere incluse lungo la via corretta.

Incentivi sulle elettriche

Per avviare alcuni piccoli passi verso una mobilità più green, il Governo ha proposto un set di diversi incentivi per provare fornire un supporto in tal senso. Ne deriva che gli incentivi governativi sono stati indirizzati alle vetture elettriche o elettrificate tralasciando, o comunque con incentivi in forma ridotta, le Euro 6 con normale motorizzazione a benzina o diesel.

Ne deriva che molti non hanno trovato la corretta motivazione per virare verso vetture alimentate elettricamente, mantenendo il proprio caro vecchio veicolo. In un intervento sul Foglio Quotidiano, Angelo Sticchi Damiani ha ammesso che “in Italia ben 4,5 milioni di veicoli hanno più di 23 anni, sono Euro 0. Ma chi guida quelle vetture anche in presenza di incentivi non passerà mai all’elettrico. Va aiutato a passare a vetture che comunque inquinano meno. Oggi un diesel euro 6 di seconda generazione, alimentato con carburanti ecologici, inquina meno di un’auto elettrica se facciamo il conto dell’intero ciclo vita. Trovo anche assurdo che continui a esserci la riduzione del 50 per cento della tassa di possesso per i veicoli da 20 ai 30 anni: sono davvero pochi quelli di interesse storico”.

Un discorso molto sensato e particolarmente interessante. Diversi test hanno dimostrato la validità del pensiero di Angelo Sticchi Damiani e sono molte le voci che si interpongono tra il pensiero ecologista e l’effettiva realtà dei fatti. Lo stesso presidente dell’ACI ha poi fornito una soluzione per la reale fattibilità del progetto di ecosostenibilità. “È necessario mettere in campo tutte le capacità, le esperienze, le conoscenze utili a realizzare un trasporto concretamente integrato tra pubblico (bus, metro, taxi), condiviso (sharing di auto, moto e bici) e privato. Occorre partire dalle necessità della mobilità di oggi, analizzando l’enorme patrimonio di dati che possediamo, i cosiddetti Big Data, per individuare le soluzioni più aderenti per semplicità, economicità e senza aggravio di fatica o complicazioni”, ha aggiunto. Argomenti scottanti che stanno tornando di forte interesse in questi ultimi giorni.

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