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L’Unione Europea nega il posticipo dello standard Euro 6d richiesto da ACEA

La Commissione dell’Unione Europea non ha ceduto al rinvio richiesto dall’ACEA per posticipare lo standard Euro 6d

ACEA Codice di Condotta

Ad appena un mese e mezzo dalla fine del 2020, i produttori nutrivano ancora un filo di speranza che l’Unione Europea decidesse di ascoltare ACEA, l’associazione che riunisce i costruttori europei che chiedeva di ritardare l’entrata in vigore della nuova norma Euro 6d per un periodo di sei mesi.

Tuttavia, la Commissione dell’Unione Europea non ha ceduto al rinvio richiesto, comunicando all’associazione che i piani originari, e ai quali i marchi si sono impegnati a conformarsi, restano invariati, pertanto si conferma che non ci saranno deroghe.

Fonti europee si giustificano sottolineando che “Il rispetto di una rigorosa legislazione ambientale non è solo un modo per promuovere l’innovazione e la competitività, ma anche un modo per i cittadini di fidarsi degli organismi che possono migliorare la loro salute e l’ambiente”.

Vengono così troncate le ultime possibilità di raggiungere il margine di sei mesi richiesto da ACEA lo scorso luglio, attraverso il suo amministratore delegato Thierry Breton, che ha indicato le cause che hanno devastato economie e produttori, con fino a 60.000 unità che non sono state vendute a causa del confinamento forzato in tutta Europa della scorsa primavera.

Una situazione eccezionale, e reale, ma non sufficiente per l’organizzazione europea, dal momento che gli alti tassi medi annui di emissione per marca non sembrano ridursi abbastanza velocemente per rispettare i rigidi limiti. Inoltre, le tariffe medie di alcuni produttori sono aumentate nel 2019 rispetto all’anno precedente.

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