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Dal Recovery Plan soldi per l’auto: è necessario

La produzione di vetture in ribasso del 64% nel mese di giugno e del 56% nel cumulato 

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Arrivano i dati Anfia (filiera industria auto) di giugno 2020. Secondo i dati Istat, la produzione dell’industria automotive italiana registra un calo tendenziale del 39,4%. Mentre chiude il primo semestre del 2020 a -39,6%. La produzione domestica di vetture in Italia risulta inferiore del 64% rispetto ai volumi di giugno 2019. La produzione nei primi sei mesi dell’anno si riduce così del 56% rispetto alla prima metà del 2019. Ecco perché è necessaria una mossa, aggiungiamo: dal Recovery Plan soldi per l’auto. Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva in calo da sedici mesi consecutivi.

Dal Recovery Plan soldi per l’auto: perché

Il 21 luglio scorso i leader dell’UE hanno concordato un pacchetto articolato di 750 miliardi di Euro: il Recovery Plan. Per aiutare i Paesi Europei a ripartire dopo la pandemia di Covid-19, per salvaguardare l’occupazione e per sostenere gli investimenti nella transizione verde e in quella digitale. L’esito positivo della trattativa del Governo italiano con l’Europa, ha riconosciuto al nostro Paese un fondo di 209 miliardi di euro.

D’altronde, interruzioni delle catene di fornitura, chiusura degli stabilimenti e dei concessionari, calo della domanda hanno avuto un impatto notevole sull’industria automotive europea. E di conseguenza sulla produzione industriale europea e dei Paesi produttori di autoveicoli.

CO2Europa

Quanti soldi dall’auto al Fisco

Di questi, quanti soldi per l’auto? Si spera il più possibile. Per la transizione verso le nuove tecnologie. Rammentiamo che la filiera produttiva automotive in Italia vede 5.529 imprese,

274.000 addetti (diretti e indiretti), più del 7% degli occupati del settore manifatturiero italiano. Con 105,9 miliardi di euro di fatturato, pari all’11% del fatturato della manifattura in Italia e al 6,2% del PIL italiano. Senza contare i 76,3 miliardi di euro di prelievo fiscale sulla motorizzazione.

In cambio, nel 2019, l’italiano ha puntato sull’auto poco inquinante: vedasi grafico Unrae.

Adesso, se l’auto va giù, scende anche l’economia nostrana. Urgono anzitutto incentivi: non male sarebbero i 500 milioni di euro per il decreto Agosto o decreto Scostamento. Un secondo passo, dopo il primo dei 50 milioni della legge di conversione del decreto Rilancio.

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