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Tre miliardi per Autostrade: è davvero un affare?

Accordo Governo-Benetton. Con numerosi dubbi, in attesa dei dettagli del patto

atlantia

Mercoledì 15 luglio l’accordo tra il Governo Conte e i vertici di Aspi e Atlantia: niente revoca della concessione ad Autostrade. Quella revoca cui puntava il M5S. Sì invece al pacchetto di risarcimento di 3,4 miliardi per il crollo del Ponte Morandi. Più la possibilità per la Cassa depositi e prestiti di diventare azionista di riferimento attraverso un aumento di capitale. Eccoci al punto: tre miliardi per Autostrade. Questi i soldi che si dovranno tirare fuori. È davvero un affare? Per chi? Una vittoria di chi?

Tre miliardi per Autostrade: potere allo Stato

Quindi, Autostrade torna allo Stato. Era dei Benetton, poi il crollo del Ponte di Genova di due anni fa ha cambiato tutto. L’esito non è la revoca tanto sbandierata: alla fine, ha prevalso la paura. Lo Stato rischiava di dover pagare un penale di una ventina di miliardi di euro ad Aspi. Si è giunto a uno strano ibrido, un qualcosa di indefinibile, un oggetto misterioso.

Resta il fatto che qualcuno, nello Stato, prima che il Ponte di Genova crollasse, doveva accorgersi che quel viadotto traballava. Questo non è avvenuto. Adesso, ci saranno manutenzioni da fare sulla rete: vedremo chi e come pagherà.

Atlantia in Borsa: boom

Occhio alla Borsa. Che dice tanto. Fa capire chi vince e chi perde. Ha vinto il Governo e hanno perso i Benetton, dicono i mass media pro Governo. Poi si guarda la Borsa e si scopre che il titolo Atlantia (la cassaforte dei Benetton) ha guadagnato il 25% in un giorno. Un rialzo spaventoso. Da vincente, non da perdente. Questi sono i numeri, i fatti, e non le opinioni.

Se davvero la revoca non poteva avvenire, per la penale, per i danni ai piccoli investitori, per i debiti di Atlantia con le banche, allora perché il M5S ha sempre parlato di revoca?

Restiamo in attesa di leggere i dettagli del contratto fra Governo e Benetton, per capirci di più. Oggi, chi esprime certezze bluffa. Non ha le carte per dare una valutazione oggettiva dell’accaduto.

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