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Alfa Romeo Giulietta: c’è già una data per la fine della produzione

La Giulietta si prepara ad uscire dal mercato (senza una nuova generazione) mentre a Cassino iniziano i lavori del D-SUV Maserati

A distanza di circa 10 anni dal suo debutto ufficiale, l’Alfa Romeo Giulietta si prepara all’uscita di scena. La segmento C della casa italiana, un modello che per anni ha sostenuto quasi da sola il peso dello storico marchio, è, infatti, vicinissima alla fine della produzione dopo una carriera lunghissima che, negli ultimi anni, è stata caratterizzata dall’assenza di reali aggiornamenti (al netto delle “solite” serie speciali e di qualche novità di secondo piano come avvenuto con il Model Year 2019 dello scorso anno).

Per la Giulietta, che nel corso del 2019 ha registrato un drastico calo delle consegne, la fine della produzione potrebbe essere molto più vicina del previsto. FCA potrebbe, infatti, aver deciso di interrompere, in breve tempo, la produzione della segmento C di Alfa Romeo per concentrarsi sui nuovi investimenti, già previsti dal “Piano Italia”, che dovranno garantire il futuro dello stabilimento di Cassino, storica sede di produzione della Giulietta.

La fine della produzione dell’Alfa Romeo Giulietta potrebbe essere fissata per la fine del primo trimestre del 2020. La segmento C della casa italiana deve fare i conti con volumi di vendita in costante calo e, per FCA, non ha quasi più senso prolungare le difficoltà della vettura che necessiterebbe di enormi aggiornamenti per ridurre il gap con la diretta concorrenza anche considerando l’impossibilità di dare un taglio troppo consistente al prezzo che rischierebbe di minare troppo il carattere premium del marchio.

FCA dovrebbe, tra poche settimane, iniziare i lavori di pre-produzione del nuovo Maserati D-SUV, il futuro entry level della casa del Tridente che sarà realizzato sulla piattaforma Giorgio, la stessa su cui viene realizzato anche l’Alfa Romeo Stelvio, modello già prodotto nello stabilimento di Cassino insieme alla Giulia, anch’essa basata sulla piattaforma Giorgio.

Il nuovo D-SUV di casa Maserati è un progetto vitale per il futuro di Cassino ma, più in generale, anche per il futuro del marchio Maserati che grazie al nuovo entry level punterà ad espandere considerevolmente i suoi volumi di vendita, potendo finalmente contare su di un modello di nuova generazione da affiancare al Levante.

L’avvio dei lavori di pre-produzione del Maserati D-SUV è fissato per l’inizio del secondo trimestre del 2020. Tali lavori dovrebbero coincidere con la dismissione della linea di produzione dell’Alfa Romeo Giulietta che, con la fine delle vendite della segmento C di Alfa Romeo, non sarà utilizzata da alcun altro modello del gruppo FCA.

Maserati D-SUV: sul mercato nel 2021

Per il lancio del nuovo Maserati D-SUV, con la realizzazione di una nuova linea produttiva, e l’aggiornamento dello stabilimento di Cassino è previsto un maxi-investimento da 800 milioni di Euro. Tale investimento è parte integrante del “Piano Italia”, il piano industriale per gli stabilimenti italiani del gruppo FCA.

Grazie a questo investimento, il nuovo Maserati D-SUV dovrebbe essere pronto per la commercializzazione nel corso del 2021. Secondo quanto riferimento dalla casa del Tridente, il nuovo D-SUV dovrebbe essere la prima novità del prossimo anno per il marchio italiano che prevede di lanciare anche la nuova GranTurismo con motore elettrico e la versione cabrio della sportiva che sarà presentata nel maggio del 2020 a Modena.

Il maxi-investimento in arrivo per lo stabilimento di Cassino dovrebbe riguardare anche le Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Dopo il debutto del Model Year 2020, infatti, i due modelli della casa italiana si preparano al restyling di metà carriera che, come anticipato dal piano industriale di Alfa Romeo, è in programma per il 2021. Con il restyling di metà carriera, Giulia e Stelvio potranno contare su di un importante aggiornamento per le motorizzazioni con l’arrivo delle versioni mild hybrid di cui si parla già da diverso tempo.

Nessun’erede per la Giulietta (almeno per ora)

Tornando all’argomento principale dell’articolo, ovvero la fine della produzione dell’Alfa Romeo Giulietta, è importante sottolineare come, per il momento, non ci sia in programma una nuova generazione della Giulietta. La segmento C uscirà, quindi, di produzione lasciando Alfa Romeo con una gamma composta da soli due modelli, Giulia e Stelvio (ricordiamo che anche la 4C uscirà di produzione nel 2020, come annunciato qualche mese fa).

Ad ampliare la gamma di Alfa Romeo arriverà, in futuro, l’Alfa Romeo Tonale. Il nuovo C-SUV verrà prodotto nello stabilimento di Pomigliano d’Arco a partire dall’inizio del 2021. Il debutto del nuovo Tonale nella versione di serie potrebbe avvenire al Salone di Ginevra 2020 di marzo. Sarà, invece, necessario attendere il 2022 per il debutto del nuovo Alfa Romeo B-SUV, modello che potrebbe essere il primo progetto condiviso tra FCA e PSA dopo la fusione.

Alfa Romeo Giulietta Sport

Per la Giulietta, almeno per il momento, non c’è futuro. Dopo la fusione tra FCA e PSA, il nuovo gruppo, come annunciato nei mesi scorsi, utilizzerà due piattaforme (la CMP per i modelli di segmento A/B ed un’evoluzione della EMP2 per i modelli di segmento C/D) per coprire i 2/3 delle vendite. Sfruttando le sinergie tra i modelli FCA e PSA, il nuovo gruppo potrebbe avere le risorse per realizzare una nuova generazione di Alfa Romeo Giulietta.

Il progetto, in ogni caso, arriverà soltanto se la nuova gamma SUV di casa Alfa Romeo (in particolare il Tonale che andrà ad occupare il segmento C) otterrà il successo sperato. Maggiori dettagli sul futuro della Giulietta arriveranno nei prossimi mesi.

11 Commenti

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  1. Ottimo 😒😒😒 🤬🤬 Cioè come funziona in Fca…quelle che vendono di più (esempio Mito e Giulietta)..non si fanno più??🤔🤨😑😑😑 Se qualche genio mi potesse illuminare…

  2. ottimo tolta la mito tolta la giulietta tolta la 4c . la cocaina ai dirigenti fiat comincia a fare effetto. cosa altro faranno ? dopo la bella pensata di vendere ai francesi il prossimo modello del biscione sarà una meravigliosa diana 6 oppure una laguna francese o meglio dire un PALUDE Padana . peccato un altro pezzo glorioso di ITALIA che muore .

  3. e poi se i torinesi fiattari si lamenano del calo delle vendite per altro fisiologico visto che i soldi non girano e gli atomobilisti sono sempre piu spremuti dallo STATO ITALIANO e per comprare una fiat 500 ci vogliono almeno 20 milioni delle vecchie lire tolgono i modelli medi e mettono sti specie di bidoni pulman enormi inutili e dannosi chiamati SUV qualcosa non quadra . credo sia una mossa per far sparire dalla circolazione le alfa romeo dopo il marchio LANCIA ormai un ricordo in modo che si e costretti a comparare le macchine francesi …. brava FIAT il male di italia da sempre e un grazie a quel cerebroleso di romano prodi .. brava fiat manovra perfetta

    • Beh a malincuore,concordo…mai piu’..nel senso,non ci son modelli avvicinabili per me..e per tanti…ora ho una bellissima Mito,mi trovo da dio per carita’…ma quando dovro’ cambiarla che cazzo prendo…la Giulia che costa un botto!! -_- Passero’ all’elettrico di altre marche! 😉

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