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Alfa Romeo: per i prossimi anni la produzione resterà in Italia

Il Tonale sarà prodotto a Pomigliano d’Arco ed il B-SUV potrebbe essere realizzato a Melfi (su piattaforma PSA)

La fusione tra FCA e PSA apre tantissimi interrogati per il futuro dei marchi e degli stabilimenti di produzione italiani. I manager dei due gruppi hanno assicurato che non ci saranno chiusure di impianti produttivi e che tutti i marchi verranno sfruttati con nuovi progetti con l’obiettivo di sostenere al massimo il piano di crescita futura e massimizzare i vantaggi delle sinergie derivanti dalla fusione.

E’ chiaro, in ogni caso, che i dubbi sul futuro restano soprattutto fino a quando la fusione non sarà completata (ci vorranno 12-15 mesi secondo le prime informazioni diffuse da FCA e PSA). Nel frattempo, il marchio Alfa Romeo può guardare al futuro con maggiore fiducia. Il nuovo piano industriale diffuso lo scorso mese di ottobre e le dichiarazioni del CEO di FCA Manley hanno creato non pochi dubbi sul futuro del marchio. La fusione con PSA permetterà ora ad Alfa Romeo di avere più risorse (il nuovo piano industriale, ricordiamo, ha tagliato la maggior parte degli investimenti previsti per il brand) per il prossimi anni.

In una delle poche dichiarazioni rilasciate in questi giorni al Detroit Free Press, Carlos Tavares, futuro CEO del gruppo “FCA PSA”, ha confermato la volontà di supportare tutti i brand che resteranno legati ai loro Paesi di appartenenza. Tavares ha, infatti, confermato che i marchi italiani resteranno italiani. Il marchio Alfa Romeo dovrebbe, quindi, continuare a mantenere la sua produzione in Italia con nuovi investimenti che andranno ad espandere la gamma.

2020-2021: restyling Giulia e Stelvio a Cassino e Tonale a Pomigliano d’Arco

I progetti in programma per il biennio 2020-2021 per Alfa Romeo restano legati ad FCA. Dopo il lancio dei Model Year 2020, infatti, Giulia e Stelvio riceveranno un restyling di metà carriera nel corso del 2021 che porterà diverse novità oltre alle nuove motorizzazioni mild hybrid. L’arrivo di un restyling di metà carriera comporterà un prolungamento di altre 3-4 anni della produzione dei due modelli Alfa Romeo su base Giorgio.

La piattaforma a trazione posteriore continuerà ad essere utilizzata a Cassino ancora per diversi anni. Ricordiamo, infatti, che dal 2021 è previsto il debutto anche del Maserati D-SUV, derivato direttamente dallo Stelvio. Non possiamo escludere che il futuro gruppo “FCA PSA” possa scegliere di ampliare la gamma di modelli prodotti dalla Giorgio in Italia aggiungendo un nuovo progetto di uno dei marchi del gruppo francese (come potrebbe essere il brand premium DS). La piattaforma Giorgio ha tutti i requisiti per tenere testa alle soluzioni più recenti della concorrenza.

Nel frattempo, tra circa un anno, sul finire del 2020 o al massimo ad inizio del 2021, prenderà il via la produzione dell’Alfa Romeo Tonale nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Il nuovo C-SUV del marchio italiano sarà sviluppato a partire dalla piattaforma della Jeep Compass che oramai inizia ad avere qualche anno di carriera.

Il Tonale è un progetto fondamentale per il futuro di Alfa Romeo e dovrà garantire una sostanziale crescita delle vendite sia in Europa che in Nord America. Se avrà il successo sperato, il Tonale resterà in produzione per diversi anni (il SUV potrebbe avere un ciclo di vita di almeno 6 anni) legando per ancora molto tempo il futuro di Alfa Romeo all’Italia.

2022: nuovo B-SUV su base CMP di PSA (forse a Melfi)

C’è poi da considerare il progetto dell’Alfa Romeo B-SUV, di cui abbiamo già parlato la scorsa settimana in diverse occasioni. Il nuovo entry level della casa italiana, confermato dal piano industriale di ottobre, arriverà nel 2022 e sarà realizzato anche in versione elettrica (il B-SUV sarà la prima Alfa Romeo a zero emissioni).

Il nuovo Alfa Romeo B-SUV, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere il primo modello di un marchio FCA ad essere realizzato su di una piattaforma PSA. Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione ha, infatti, intenzione di utilizzare due piattaforme (una small ed una compact/mid-size) per i 2/3 delle unità vendute.

Il nuovo B-SUV di Alfa Romeo potrebbe, quindi, essere sviluppata dalla piattaforma CMP, una piattaforma “small” su cui PSA ha appena realizzato il Peugeot 2008, il B-SUV del marchio francese. Su questa piattaforma potrebbero nascere anche il nuovo entry level di Jeep ed il crossover a marchio Lancia (erede designato della Ypsilon) oltre ad un possibile nuovo crossover di Fiat. Tutti questi progetti potrebbero essere realizzati in un unico stabilimento in Italia (l’ipotesi più probabile è Melfi).

Il futuro di Alfa Romeo dopo il 2022 è ancora un mistero

Il futuro dopo il 2022 per il marchio Alfa Romeo è tutto da scoprire. E’ chiaro che il prolungamento della produzione di Giulia e Stelvio con il restyling di metà carriera, l’avvio già confermato della produzione del Tonale a Pomigliano d’Arco ed il possibile debutto del B-SUV su piattaforma CMP in uno stabilimento italiano garantiranno il futuro di Alfa Romeo per diversi anni.

I modelli che arriveranno in futuro dipenderanno, invece, dal successo delle vendite della nuova gamma composta da quattro modelli (Giulia, Stelvio, Tonale e B-SUV) e dalla volontà del nuovo gruppo “FCA PSA” di investire nel marchio Alfa Romeo nel corso dei prossimi anni (le parole di Tavares sono da intendere come segnali positivi).

Maggiori dettagli arriveranno nel corso dei prossimi mesi.

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