Tesla nella bufera, il Robotaxi coinvolto in tre incidenti in un giorno

Tesla finisce nella bufera a causa del suo servizio sperimentale di robotaxi, al momento attivo nella città di Austin.
tesla in norvegia tesla in norvegia

Appena dieci giorni dopo l’avvio del suo servizio di robotaxi ad Austin, Tesla si è trovata a fare i conti con un episodio che rischia di minarne la credibilità. Il 1° luglio 2025 tre Model Y autonome della flotta sperimentale sono rimaste coinvolte in incidenti distinti, come riportato da Automotive World.

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Tesla, ancora problemi legati ai robotaxi

Tesla Model Y

Gli episodi si sono verificati in contesti di traffico ordinario: uno a un incrocio molto trafficato, un altro durante un cambio di corsia e il terzo a causa di una reazione tardiva davanti a un’auto parcheggiata. Solo in un caso si è registrato un ferito lieve, mentre gli altri due si sono limitati a danni materiali, ma la frequenza resta allarmante.

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La flotta texana di Tesla è ancora esigua, con appena una dozzina di Model Y modificate che hanno percorso poche migliaia di chilometri. In questo contesto, tre incidenti in così poco tempo sollevano dubbi seri sull’affidabilità del sistema, soprattutto se confrontati con i concorrenti: Waymo, ad esempio, ha affrontano problemi simili, ma solo dopo centinaia di migliaia di chilometri di test. La promessa di un’autonomia “totale” da parte di Tesla appare quindi ancora lontana dalla realtà, considerato che l’intelligenza artificiale fatica a gestire perfino situazioni urbane comuni.

tesla brand
A Tesla logo on a Tesla Model S car at a launch event for the MobilityX self-driving conference, a gathering of global autonomous vehicle leaders, in Dublin.

Un altro aspetto critico riguarda la comunicazione. In base alla normativa statunitense, Tesla ha inviato i rapporti degli incidenti alla NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), ma la documentazione è stata quasi interamente oscurata, poiché mancano dettagli fondamentali come dinamica, velocità e condizioni precise degli impatti. Una scelta che contrasta con la maggiore trasparenza di rivali come Waymo o Cruise, che pubblicano regolarmente resoconti completi.

Questa situazione non ha fatto altro che aumentare i sospetti del pubblico già diffidente verso i veicoli senza conducente, ma potrebbe anche pesare sulle future autorizzazioni all’espansione del servizio negli Stati Uniti. Di conseguenza, i dubbi sulla reale maturità dei robotaxi di Tesla non riguardano più soltanto la tecnologia, ma anche la fiducia.