Ford, in Europa si batte in ritirata: cancellati nuovi modelli elettrici

Ford rivoluziona la sua strategia elettrica puntando sulla piattaforma UEV, ma il futuro dei veicoli elettrici in Europa resta in bilico.
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Ford è ufficialmente entrata in modalità “ritirata elettrica”, una mossa che sta lasciando decisamente diverse vittime. L’azienda ha cancellato con un colpo di spugna il SUV elettrico a tre file, i successori statunitensi dell’E-Transit e dell’F-150 Lightning, e persino l’attuale produzione del celebre pick-up a batteria.

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Non è comunque una resa, poiché la casa di Dearborn sta scommettendo tutto su un misterioso team “skunkworks” incaricato di sviluppare la Universal Electric Vehicle (UEV), una nuovissima architettura destinata a veicoli elettrici a prezzi accessibili.

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Tuttavia, c’è un piccolo dettaglio geografico, a dispetto del nome altisonante, dato che questa piattaforma “universale” potrebbe non essere affatto globale. Nonostante il nome ambizioso, Ford non ha ancora deciso se la UEV sbarcherà in Europa. Il presidente di Ford Europa, Jim Baumbick, ha ammesso che portarla oltreoceano sarebbe un’impresa titanica in termini di ingegneria e capitali. Del resto, il primo modello previsto è un pick-up elettrico da circa 30.000 dollari, un segmento che in Europa ha lo stesso sex appeal di una busta di latte scaduta.

La piattaforma dovrebbe sostenere anche SUV compatti, il che rende l’indecisione di Ford ancora più bizzarra. Il CEO Jim Farley non esclude nulla, ma resta cauto: “Non abbiamo ancora fatto atterrare l’aereo”, dice. Il problema è che, mentre l’aereo Ford gira in tondo, il mercato europeo non aspetta. Senza la piattaforma UEV o nuovi sviluppi sulla base della Mach-E, il futuro elettrico di Ford in Europa dipende totalmente dai partner.

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Attualmente, l’azienda vende veicoli basati sulla piattaforma MEB di Volkswagen, come la Explorer e la Capri, ma le vendite stagnanti sono un campanello d’allarme. Se un cliente vuole un’auto europea, perché dovrebbe comprare una Ford costruita da qualcun altro anziché andare direttamente alla fonte?

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Mentre gli States allentano i requisiti sulle emissioni, l’Europa tira dritto verso il 2035, richiedendo una riduzione del 90%. Ford si trova così a un bivio: dare priorità ai redditizi grossi veicoli a benzina in patria o tentare di salvare una presenza globale in caduta libera.

Non molto tempo fa, Ford era un successo strepitoso nel Vecchio Continente. Oggi, rischia l’irrilevanza. Forse la partnership con Renault per i veicoli elettrici economici cambierà le sorti, ma resta il paradosso, con l’Ovale Blu rischia di diventare solo un’etichetta applicata su ingegneria altrui.