Porsche ha ufficialmente calpestato le sue ambiziose previsioni di due anni fa, quando l’ex CEO Oliver Blume sognava un futuro in cui l’80% delle vendite di auto nuove sarebbe stato completamente elettrico. La realtà, per fortuna o per sfortuna degli amanti del sound del termico, si è dimostrata molto più lenta. Il nuovo mantra di Zuffenhausen, come rivelato dai dirigenti, è disarmante: bisogna dare alle persone ciò che desiderano.
Daniel Schmollinger, CEO e Direttore Generale di Porsche, ha garantito la “libertà di scelta al cliente”, che sia pronto per l’elettrico o che preferisca ancora i modelli a benzina. Come membro del Gruppo Volkswagen, Porsche può permettersi il lusso di essere flessibile.
Potrebbe essere il momento giusto per accelerare lo sviluppo di un nuovo crossover a benzina per rimpiazzare l’originale e amatissima (quando c’era) Porsche Macan con motore a combustione. L’elettrica attualmente in commercio avrebbe già pronto dietro l’angolo il successore elettrico. Il sostituto termico, invece, che potrebbe anche non chiamarsi Macan, non è previsto prima del 2028.

Intanto, per la gioia degli irriducibili, la Cayenne e la Panamera manterranno i loro muscolosi V8 per “ben oltre il prossimo decennio”. Le future Boxster e Cayman saranno prevalentemente elettriche, ma le versioni top di gamma salveranno la dignità del termico con un probabile ibrido boxer a sei cilindri derivato dalla 911 GTS.
A proposito della regina, Porsche ha ribadito che l’iconica 911 dovrà passare alla storia come l’ultima vettura del marchio con motore a combustione, un gesto romantico che però ignora le scadenze dell’Unione Europea fissate per il 2035.

Per chi invece è già pronto alla “conversione”, il portfolio elettrico si arricchirà con una Cayenne elettrica e, presto, con il SUV a tre file K1, molto più tardi, che offrirà anche versioni a combustione interna, nonostante i piani originali prevedessero il SUV di lusso solo in versione elettrica.
Porsche è abbastanza forte da ammettere di aver sopravvalutato l’ascesa dei veicoli elettrici e, come ha detto Schmollinger: “Non giudichiamo, per noi va bene qualsiasi cosa tu voglia”. Peccato che l’Ue stia spingendo aggressivamente sull’elettrico per ridurre le emissioni e minacciando multe salate, costringendo i costruttori in una posizione scomoda.
