Di fronte all’avanzata di marchi importanti (talvolta “nuovi”) come Hyundai e BYD, il Leone francese di Peugeot, dall’alto dei suoi 135 anni di storia automobilistica, si trova, come molti costruttori “tradizionali”, a fronteggiare un mare di incertezza. Per l’amministratore delegato Alain Favey, la soluzione per non annegare nella mediocrità è semplice: osare, esporsi e abbandonare la “banalità”.
Favey, che vanta un curriculum che include incarichi in Porsche e Bentley, è convinto che Peugeot abbia le carte in regola per distinguersi: “Peugeot ha tradizione, innovazione, design, stile francese. Stiamo cercando di ottenere un posizionamento diverso, piuttosto che essere più banali del banale. E dobbiamo accelerare”.

Una delle prime decisioni decisive è stata quella di lanciare immediatamente una versione GTI della E-208. “Non potevo credere che non stessimo sfruttando quella tradizione. Dobbiamo farlo”. Certo, è elettrica, perché in Francia la versione a benzina subirebbe “tasse esorbitanti”. Ma per i francesi, dopotutto, “il piacere è una cosa seria”, anche se il sottotesto aziendale è, stranamente, “un po’ tedesco”.
Il marchio deve capitalizzare sul suo “carisma francese” e l’estetica high-tech, unendo il patrimonio storico alle sensazioni di guida note. L’obiettivo è riprendersi la fetta di mercato europea persa, scesa al cinque percento, dato che era al sette percento prima della pandemia. Favey ammette senza giri di parole: la colpa è stata dei prezzi che sono aumentati “troppo velocemente dopo il Covid” e di una vendita al dettaglio che non è stata abbastanza attiva.
La soluzione per Peugeot non può essere solo pubblicitaria, anche se Favey promette un tono e uno stile delle pubblicità futuri “caldi, dinamici e umani”. La vera battaglia, però, si vince sul prodotto. “Dobbiamo garantire qualità e innovazione: è il motivo per cui siamo qui sul pianeta Terra. Non saremo conservatori”.

L’emblema di questa nuova ossessione per l’innovazione è il nuovo sistema di sterzo elettronico Hypersquare, che Favey vede come il futuro del brand. Arriverà “prima o poi su tutta la nostra gamma” ed è paragonato alla trazione integrale Audi. Ovvero, un elemento che, anche dopo il lancio, continua a dare al marchio un balzo in avanti nell’immaginario collettivo.
