Nissan si prepara a un profondo restyling della sua gamma, ormai datata, nel tentativo di risollevarsi dalla crisi finanziaria più grave degli ultimi venticinque anni. Il CEO Ivan Espinosa ha confermato che l’azienda lancerà un ampio numero di nuovi modelli nei prossimi mesi, accompagnando la strategia con una significativa semplificazione burocratica che permetterà di ridurre i tempi di sviluppo dei veicoli e accelerare il loro ingresso sul mercato.
Secondo Espinosa, questo approccio consentirà a Nissan di reagire con maggiore rapidità alle continue evoluzioni della domanda dei consumatori, migliorando l’adeguamento della produzione alle tendenze globali. La pressione su Espinosa è, senza girarci troppo intorno, considerevole: il fallimento dei tentativi di integrazione con Honda e i rapporti complessi con Renault hanno costretto Nissan a procedere autonomamente, affrontando sfide interne e mercati sempre più competitivi.

A maggio, l’azienda ha annunciato un ridimensionamento che ha comportato la chiusura di sette stabilimenti e il taglio di 20.000 posti di lavoro, a fronte di una gamma di prodotti giudicata obsoleta e poco competitiva.
Espinosa, nominato CEO a marzo, punta ora a invertire la rotta. Tra le iniziative già avviate figurano il rinnovo della Nissan Leaf, il celebre veicolo elettrico, e l’aggiornamento di una delle minicar “kei” più popolari. Prossimamente, verranno presentate nuove versioni del minivan Elgrand e del crossover subcompatto Kicks. Negli Stati Uniti, Nissan lancerà entro fine anno una nuova generazione della berlina Sentra e, nel 2026, offrirà una variante ibrida plug-in per il SUV compatto Rogue, il più venduto del marchio.

Nissan oggi deve confrontarsi con concorrenti agguerriti come Tesla e i marchi cinesi, tra cui BYD, che hanno progressivamente eroso la sua quota di mercato. Per accelerare i tempi di sviluppo, la casa giapponese punta a ridurre il ciclo dei nuovi modelli a 37 mesi, rispetto agli attuali oltre 50, cercando di avvicinarsi agli standard cinesi, dove la produzione di un veicolo a partire da un concept può completarsi in soli 24 mesi.
Sul fronte finanziario, l’azienda giapponese deve affrontare oltre 5 miliardi di dollari di debiti in scadenza entro l’anno prossimo e ha previsto perdite operative per 180 miliardi di yen nel periodo aprile-settembre, pur riuscendo a raccogliere finora 850 miliardi di yen dalla vendita di asset e debiti. Parallelamente, l’azienda sta valutando la cessione della sede centrale di Yokohama, con l’offerta principale proveniente da KKR, e prosegue verso la chiusura dello stabilimento di Oppama entro marzo 2028.
