Mercedes e BMW, la rivalità storica potrebbe trasformarsi in alleanza. E c’è molto più di qualche voce di corridoio. Secondo quanto riportato da Manager Magazin, ma senza ancora alcuna conferma ufficiale da parte di BMW, i due colossi tedeschi starebbero discutendo una possibile collaborazione che vedrebbe Mercedes acquistare motori a quattro cilindri proprio dal suo acerrimo concorrente di Monaco.
Il tema nasce da un momento delicato per la Stella di Stoccarda. A fine luglio, l’amministratore delegato Ola Källenius ha annunciato dati finanziari poco incoraggianti: nel secondo trimestre 2025, i margini operativi nel settore auto sono scesi al 3,2%, mentre le vendite nella prima metà dell’anno si sono fermate a 900.000 unità, il livello più basso registrato dal 2020.

Källenius è stato chiaro e le strategie di riduzione dei costi non bastano, servono prodotti competitivi e motorizzazioni adeguate per sostenere la domanda. Uno dei nodi principali riguarda proprio i propulsori. Mercedes necessita di un numero maggiore di motori termici per supportare la produzione dei suoi ibridi plug-in, più alto rispetto alle previsioni iniziali.
In passato l’azienda aveva già valutato di rivolgersi al partner cinese Geely per forniture a costi contenuti. Tuttavia, la sensibilità politica in mercati chiave come gli Stati Uniti ha reso complesso l’impiego di motori prodotti in Cina, costringendo Mercedes a guardare altrove.
Secondo fonti interne, i primi contatti risalgono a quasi un anno fa, quando Källenius avrebbe discusso l’idea con Oliver Zipse, CEO di BMW. Da allora, i team tecnici coordinati da Markus Schäfer (per Mercedes) e Joachim Post (per BMW) avrebbero lavorato per definire le basi dell’accordo. Il progetto prevederebbe che i motori vengano forniti da BMW a partire dal 2027, con produzione nel noto stabilimento di Steyr, in Austria, dove solo nel 2024 sono usciti oltre un milione di propulsori. Il piano iniziale si concentrerebbe sul quattro cilindri benzina B48, ma non si esclude l’estensione a motori diesel B47 e ad altri componenti di trasmissione. Si ipotizza anche la possibilità di una produzione congiunta negli Stati Uniti, per aggirare i dazi doganali.

Per Mercedes, si tratterebbe di un cambio di strategia significativo. Dopo aver annunciato la graduale eliminazione dei motori a combustione, la casa tedesca sembra ora puntare su un approccio più pragmatico, in grado di bilanciare elettrificazione e domanda reale. Per BMW, invece, i benefici sono chiari grazie a incremento dei volumi produttivi, maggiore fatturato e consolidamento della reputazione, soprattutto se anche un rivale diretto scegliesse i suoi motori.
Non sarebbe la prima volta che BMW rifornisce altri marchi: dalle piccole case come Morgan e Ineos, fino a partner di peso come Land Rover, Range Rover e Toyota. Ma inserire Mercedes in questa lista rappresenterebbe un traguardo ben più simbolico, destinato a lasciare il segno nel panorama automotive.