Italdesign verso la cessione: diversi colossi interessati al centro di progettazione

Audi, controllata dal gruppo Volkswagen, ha avviato una fase di valutazione preliminare in vista di una possibile cessione della società.
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Il futuro di Italdesign, iconico centro di progettazione e innovazione fondato da Giorgetto Giugiaro nel 1968, è al centro di una delicata fase decisionale. Durante un recente confronto tra le rappresentanze sindacali e i vertici aziendali a Moncalieri, è stato confermato che Audi, controllata dal gruppo Volkswagen, ha avviato una fase di valutazione preliminare in vista di una possibile cessione della società.

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A darne notizia è Gianni Mannori, referente Italdesign per la Fiom Torino, il quale chiarisce che, sebbene siano in corso delle analisi esplorative, nessuna decisione definitiva è stata ancora presa. Secondo quanto riferito, quattro o cinque gruppi industriali avrebbero già manifestato interesse per l’acquisizione. Non si tratta però di fondi finanziari né di diretti concorrenti del settore automobilistico, ma piuttosto di aziende specializzate in servizi di ingegneria.

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L’annuncio ha chiaramente colto molti di sorpresa, soprattutto alla luce dei risultati positivi raggiunti da Italdesign nel 2024. L’azienda ha infatti chiuso l’anno con un fatturato record di 332 milioni di euro, superando il target fissato a 300 milioni, e ha premiato i propri 1.300 dipendenti con un bonus natalizio per le ottime performance. Tuttavia, le difficoltà del gruppo Volkswagen e di Audi in particolare, che hanno annunciato il taglio di 35.000 posti di lavoro e la chiusura dell’impianto produttivo Audi a Bruxelles, rendono inevitabile una revisione strategica complessiva.

L’Italia, dove Audi controlla anche Ducati e Lamborghini, finora è rimasta fuori dai piani di razionalizzazione. Tuttavia, secondo Mannori, se Italdesign restasse sotto il controllo di Audi, potrebbe rientrare nei futuri processi di ristrutturazione interna. Per ora, si parla solo di strategie industriali: nessun piano di riduzione del personale è stato annunciato, e l’azienda non si trova in una situazione di crisi. Tutto è un’ansiosa attesa, al momento.

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Tra i potenziali acquirenti emergono nomi di rilievo come Edag, colosso tedesco dell’ingegneria con oltre 850 milioni di euro di ricavi, e cordate italiane, che rappresentano la soluzione preferita da sindacati come Fim Cisl. “Servono risposte rapide per non perdere un’eccellenza del territorio”, avverte il segretario torinese Rocco Cutrì, sottolineando l’urgenza di preservare competenze, occupazione e indotto. La valutazione delle offerte sarà condotta in Italia, ma la decisione finale spetterà ai vertici tedeschi del gruppo Volkswagen. La speranza condivisa da molti è che Italdesign possa restare salda nel tessuto industriale italiano, evitando di diventare l’ennesima vittima della razionalizzazione nel settore auto.

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