Giugiaro contro Stellantis sulla produzione all’estero: “Si pensa solo al profitto”

Daniele Monteleone Autore
Giugiaro chiede di non svendere il nostro patrimonio manifatturiero e artigianale, e di non rinunciare al “Made in Italy”. Una strada ardua, quando non impossibile.

Sembra un grido d’allarme quello che giunge da uno dei portabandiera del design automobilistico italiano. Il Maestro Giorgetto Giugiaro non usa mezzi termini per puntare il dito sulla crescente delocalizzazione della produzione di modelli Stellantis all’estero.

Inutile negare che il riferimento vada direttamente alla questione esplosa recentemente tra Alfa Romeo e Governo italiano sul “caso Milano”. L’auto, infatti, è stata bersaglio del Ministro Urso perché sarebbe stata “ingannevole” rispetto alla legge italiana sulla tutela del Made in Italy. Più probabile che si sia trattato di un episodio di arroganza pura, da parte del Ministro, dettata dai generosi incentivi pubblici assicurati a Stellantis per non abbandonare l’Italia.

alfa romeo junior milano

La scelta di produrre altrove auto comunque italiane, checché se ne dica, è dettata, secondo Giugiaro, unicamente da “logiche di profitto a scapito dell’ingegno e delle opportunità”, con queste ultime che potrebbero essere spinte e sviluppate in Italia. Niente di nuovo sotto il cielo della globalizzazione.

Giugiaro, ai microfoni del TGR Piemonte, ha dipinto un quadro preoccupante dell’industria automobilistica italiana, per lui, ormai solo “un’ombra del suo glorioso passato”. Non si parla solo di produzione, quella che per Giugiaro è descritta dal crollo dei numeri, un tempo vicini ai due milioni di vetture e oggi crollati a 400 mila. Si tratta di “pesanti ripercussioni sul lavoro e sull’economia nazionale”, perché a ignorare le leggi basilari dell’economia (vedi il buon vecchio “chi non investe non guadagna”) si fa peccato.

Giugiaro contro Stellantis

Quello del maestro Giugiaro, seppur con i suoi limiti, è un appello accorato. Uno dei simboli del design italiano nel mondo reputa siano necessarie “forza e determinazione per una nazione che vuole avere un brand”, per valorizzare il “prodotto italiano fatto con ingegno italiano e con maestranze italiane”.

L’appello appare principalmente come un monito a non svendere il nostro patrimonio manifatturiero e artigianale, a non rinunciare al “Made in Italy”. Si tratta spesso di una strada ardua, quando non impossibile. Non serve solo che le aziende facciano il loro: è importante l’appoggio di una politica industriale coraggiosa e un impegno collettivo per invertire la rotta e pensare allo slancio del settore automobilistico italiano.

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