Il gigante petrolifero Exxon Mobil Corp. ha annunciato un’innovazione che, se mantenuta la promessa, potrebbe ridefinire le prestazioni delle batterie dei veicoli elettrici. L’amministratore delegato Darren Woods ha dichiarato con enfasi che l’azienda ha inventato una nuova forma di grafite in grado di aumentare la durata delle batterie fino al 30%. Woods l’ha definita un “cambio radicale e rivoluzionario nelle prestazioni delle batterie”.
Questa grafite sintetica viene utilizzata sul lato anodico della batteria e, secondo Exxon, consente una ricarica più rapida, una maggiore durata e, di conseguenza, un’autonomia superiore per i veicoli elettrici. L’elaborazione di questo nuovo prodotto è già in fase di sperimentazione presso diversi produttori di veicoli elettrici. Per accelerare la produzione, Exxon ha acquisito asset produttivi da Superior Graphite e punta ad avviare la produzione commerciale entro il 2029.

Nonostante il successo, il colosso texano non intende diventare un produttore di batterie. La strategia è infatti quella di utilizzare le sue raffinerie, gli impianti chimici e i laboratori per produrre i materiali chiave necessari per la transizione energetica. L’azienda, che sta anche pianificando di estrarre il litio, altro componente cruciale, è convinta che la sua expertise stia nella “trasformazione delle molecole”, un campo che offre “enormi opportunità” per soddisfare la crescente domanda, anche se l’azienda ammette di non avere le capacità per l’eolico e il solare.
In realtà, il legame di Exxon con le batterie è tutt’altro che nuovo. L’azienda ha praticamente portato al grande pubblico la batteria agli ioni di litio negli anni Settanta e creato la pellicola di plastica per la prima versione ricaricabile nel 1991.
Mentre la grafite rivoluzionaria entusiasma, un altro settore di crescita, l’idrogeno, incontra difficoltà. Exxon ha avvertito che potrebbe ritardare un progetto di idrogeno a basse emissioni di carbonio in Texas a causa della mancanza di interesse da parte dei clienti.

Woods ha sottolineato che la riduzione dei tempi disponibili per richiedere i crediti d’imposta sull’idrogeno previsti dal cosiddetto “Big Beautiful Bill” del presidente Trump potrebbe frenare lo sviluppo del mercato. L’avvertimento del CEO è chiaro: un’industria dell’idrogeno sostenibile deve basarsi sulle forze di mercato, perché “Non possiamo farcela con la beneficenza”.
