Ford, la salute precaria europea e le speranze per i futuri veicoli economici

L’Ovale Blu non naviga in acque tranquille. Ford soffre nel cuore dell’Europa, in Germania, e pensa di soffermarsi sui veicoli commerciali “più sicuri”.
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Ford ha appena festeggiato in Germania un traguardo storico: il centenario dalla sua fondazione ufficiale nel registro delle imprese di Berlino. Pochi mesi dopo quell’iscrizione, infatti, prese il via la produzione della leggendaria Model T nello stabilimento di Westhafen, segnando l’inizio di una lunga avventura industriale.

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A distanza di un secolo, il panorama è radicalmente cambiato: la filiale tedesca dell’Ovale Blu non naviga in acque tranquille dal punto di vista finanziario, ma continua a rappresentare un tassello cruciale per la strategia europea del gruppo.

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Lo scorso marzo Ford Motor Company ha garantito un maxi-investimento da 5 miliardi di dollari per sostenerne la trasformazione. I risultati certamente devono ancora arrivare alla luce del sole. Nonostante le difficoltà, il 2024 ha registrato numeri comunque significativi. Secondo i dati diffusi da Felipe Munoz di JATO Dynamics, Ford Germania ha venduto 156.153 veicoli, con un calo contenuto del 2% rispetto all’anno precedente.

Il dato tedesco piazza la Germania al quinto mercato più importante per la Casa americana. A guidare la classifica restano gli Stati Uniti, con 1.960.338 unità (+3%), seguiti da Canada (260.504 veicoli, +16%), Regno Unito (222.657 unità, -10%) e Cina (171.479 veicoli, -6%). Il futuro della filiale tedesca sembra però destinato a spostarsi sempre di più verso il comparto veicoli commerciali, settore in cui la domanda resta vivace, a differenza di quella per le autovetture tradizionali e i modelli elettrici.

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Proprio a causa di un interesse ridotto, lo scorso novembre Ford ha sospeso la produzione dei SUV elettrici Explorer e Capri presso il Centro Veicoli Elettrici di Colonia, a pochi mesi dall’avvio delle linee. La decisione ha subito acceso le tensioni con il sindacato IG Metall, che ha lanciato scioperi contro i piani di riduzione del personale nelle sedi europee. L’allarme era forte: c’era il timore che i tagli potessero segnare l’inizio del declino dello stabilimento di Colonia. Tuttavia, un accordo raggiunto il mese scorso ha riportato un po’ di serenità: tutti i posti di lavoro dello stabilimento saranno garantiti almeno fino al 2032.

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Con 100 anni di storia alle spalle, Ford si trova oggi a un bivio strategico nel cuore dell’Europa: puntare con decisione sul segmento commerciale per restare competitiva, lasciandosi forse (almeno per qualche tempo) alle spalle un mercato auto ed elettrico ogni anno sempre più difficile.

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