Dai giorni bui al vero e proprio mito: la Volkswagen Polo come non la conoscevi

La Polo all’esordio rappresentava un’auto piccola, agile, economica, ma con il DNA tedesco della solidità. Il successo fu immediato.
Volkswagen Polo Volkswagen Polo

Quando si parla di auto compatte che hanno lasciato un segno indelebile nell’industria automobilistica, la Volkswagen Polo occupa un posto speciale. Eppure, la sua nascita è figlia di un’epoca difficile per Wolfsburg. All’inizio degli anni Settanta, Volkswagen si trovava in crisi: il Maggiolino, pur essendo un’icona globale, non riusciva più a reggere il peso del mercato.

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La prima Golf, attesa come la svolta definitiva, arrivò nel 1974, ma da sola non sarebbe bastata a salvare i conti. Il colpo di genio fu pescare nel “magazzino” di Audi, marchio acquisito nel 1965. Da lì arrivarono due modelli fondamentali: l’Audi 80, trasformata in Passat (1973), e l’Audi 50, che con il logo VW divenne Polo nel 1975.

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La Polo rappresentava un’auto piccola, agile, economica, ma con il DNA tedesco della solidità. Il successo fu immediato: sei generazioni e oltre 20 milioni di esemplari venduti, consolidando un’eredità che dura da mezzo secolo.

Volkswagen Polo

Le prime versioni, come la Polo I base L, con 45 CV e appena 3,50 metri di lunghezza, incarnavano la filosofia minimalista dell’epoca. Era un’auto spartana ma robusta, capace di muoversi agilmente nelle città europee, pur facendo sentire i passeggeri piuttosto esposti di fronte ai giganti della strada.

Negli anni Novanta, la Polo III portò un salto di qualità, sia in termini di design sia di personalità, diventando famosa anche per l’edizione speciale “Arlecchino” con carrozzeria multicolore, prodotta in 3.806 unità. In mezzo secolo, la Polo ha attraversato fasi di continua evoluzione, passando da city car compatta a piccola berlina con caratteristiche da segmento superiore.

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L’anniversario, arrivato appunto al 50esimo quest’anno, ha visto Volkswagen riportare alla luce modelli rari e prototipi mai entrati in produzione, come la sola Polo V R WRC Street a trazione integrale (2013), la storica G40 con compressore G e 115 CV, e l’incredibile Polo II Sprint del 1983 con motore boxer posteriore da 155 CV.

La sesta generazione odierna propone versioni speciali come la “Edition 50” e guarda al futuro elettrico con concept presenti nella “linea” ID.2. Una cosa è certa: il nome Polo continuerà a essere sinonimo di storia e resistenza, proprio come mezzo secolo fa.

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