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Fiat Punto: realizzata sul pianale della Renault Clio

La fusione FCA-Renault la riporterebbe sul mercato, in versione ibrida

Fiat logo

La fusione con Renault potrebbe dare modo a Fiat Chrysler di immettere sul mercato una rinnovatissima Fiat Punto. Mandata in pensione nel 2018, la famosa vettura tornerebbe dunque in tempi record, colmando il vuoto lasciato con la sua partenza. Adesso, con il (ri)ventilato asse italo-francese, Fca pensa a una soluzione per accontentare i propri fedeli e rilanciare in grande stile l’iconica auto, tanto amata dal pubblico italiano e non solo.

Per concretizzare questo progetto, necessita il supporto del Gruppo Renault, con cui condividerà il pianale della Renault Clio. Proprio da qui prenderebbe forma la nuova Fiat Punto, che non sarebbe però l’unico modello a trarne beneficio. Tra poco anche la Renault Captur e la Dacia Sandero, nelle versioni in uscita il prossimo anno, saranno costruite partendo dalla nota vettura della Losanga.

Fiat Punto: i rendering della nuova versione

A suffragare tale ipotesi, alcuni rendering circolati in passato su una possibile Punto futura. Linee meno “paffute” e più audaci, un taglio netto con il passato, riconoscibile per la calandra, con i gruppi ottici a LED allungati e spigolosi, congiunti dalla griglia che incastona il badge rosso Fiat.

La silhouette filante contrasterebbe con le nervature presenti lungo la fiancata, soprattutto con la coda, più squadrata in rapporto al passato e contraddistinta da fari nuovi nella forma, naturalmente a LED. All’interno, lo spazio sarebbe molto simile alla Clio, lunga 4 m circa, mentre il motore, sfruttando l’alleanza, vedrebbe due unità elettriche, una su ogni asse, affiancherebbero il 4 cilindri da 1,6 litri, per sviluppare 130 Cv complessivi.

Non è dato conoscere se i propositi terranno effettivamente fede. Di certo però la voce risulta suggestiva e laddove tornasse rivisitata in chiave moderna godrebbe di enorme potenziale: in  passato ha rappresentato un vero e proprio baluardo. A ogni modo, Fca introdurrà nella gamma allettanti proposte, tra queste la 500e, variante elettrica della frizzante city car, già venduta in California e in arrivo nel Vecchio Continente fra pochi mesi. Una pedina di importanza capitale per Mirafiori, che amplierà il volume delle sue produzioni.

E poi, sempre nel comparto ibrido/elettrico, Manley intende allargare la famiglia con altri veicoli simbolo della casa torinese, che altri non sono che la Panda e l’ipotetica nuova Punto. Piani ambiziosi, che il colosso avrà modo di porre in essere esclusivamente con un partner affidabile ed esperto, come Renault.

John Elkann a un incontro aveva già preannunciato il cambiamento, spezzando una lancia in favore delle alimentazioni alternative. “Il mondo dell’auto sta vivendo un momento straordinario per i suoi cambiamenti affermava il presidente di Fca -. E’ un momento affascinante che ci sta modificando”, anche per quanto riguarda i costruttori. “Uno guarda all’elettrico e alla guida autonoma come un problema, noi in Ferrari la vediamo come una grande opportunità”.

Un domani, nel momento in cui i veicoli elettrici o a guida autonoma si diffonderanno, le straordinarie macchine che facciamo saranno ancora più uniche profetizzava Elkann -. Le nostre auto sono uniche e come tali vengono riconosciute in tutto il mondo: più ci sarà tecnologia e cambiamenti” e più saranno riconosciute nel mondo “se continueremo a essere quello che siamo e lo realizzeremo”.

Murguet, dirigente Renault: “Impossibile discutere con Fca”

In un’intervista Olivier Murguet, Direttore Commercio e Regioni Gruppo Renault, ha però raccontato un’altra realtà: Con Fca era chiaramente impossibile intavolare discussioni, quindi no, è finita -. Ovviamente abbiamo partnership con Opel, Daimler, produttori di motori e altri marchi. I nostri concorrenti stanno collaborando e ce ne saranno sempre più. E’ in corso una trasformazione e dobbiamo investire in nuove tecnologie. Investiamo enormemente in veicoli elettrici e dobbiamo farlo anche negli ibridi, mantenendo benzina e diesel. Il diesel sta precipitando ma c’è richiesta. E poi monitoriamo continuamente la mobilità autonoma e ovviamente il car sharing. Ciò richiede molti investimenti. È importante e l’unico modo per affrontarlo è condividere. Tutti hanno intenzione di farlo. Oggi ci sono molte start-up e stiamo attingendo a molte nuove tecnologie mediante degli accordi. Un sacco di macchine vanno a batteria, non solo i brand principali. 

Abbiamo il fondo di venture capital Alliance con centinaia di milioni con l’obiettivo di scovare le start-up detentrici della tecnologia che desideriamo. Le acquistiamo o finanziamo. Abbiamo legami forti. Un buon esempio è Zity, una partnership di car sharing a Madrid con 650 Zoe, che sta espandendo Ove rEurope: è nata da Renault. In tutto il mondo abbiamo quello che chiamiamo Renault Lab. Abbiamo una mezza dozzina di laboratori in tutto il mondo in note sedi di start-up. Osserviamo i loro progressi e contribuiamo alla rapida espansione della tecnologia”.

La fumata bianca con Fca è di difficile concretizzazione: tra Renault e Nissan il rapporto prosegue a meraviglia. “Perché separarsi? – ha chiesto Murguet -. L’Alleanza è una cooperazione ventennale. Oggi abbiamo piattaforme, motori, reparti R&S (Ricerca e Sviluppo, ndr) comuni per il futuro. Il nostro ultimo annuncio è stato con Waymo la società autonoma circa tre mesi fa. Siamo molto interconnessi. Il mese scorso ci sono stati alcuni problemi … che possono accadere come in un matrimonio no? Quindi abbiamo avuto delle discussioni? Posso dirti che le persone operanti nell’Alleanza hanno contribuito ad essere ciò che siamo. Ora siamo in grado di investire in tutte le tecnologie e tutti i territori, perché condividiamo gli obiettivi. La nuova Zoe fa leva su una tecnologia EV comune: sono grandi impegni, a lunga scadenza”.

 

 

 

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