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Decreto Ambiente: incentivi per chi usa i mezzi pubblici e rottama la vecchia auto

L’intera somma potrà essere spesa per i successivi 5 anni in abbonamenti

Decreto Ambiente incentivi

Il primo Decreto Ambiente promosso dal nuovo Governo vede l’introduzione di incentivi dedicati a chi decide di utilizzare i mezzi pubblici o i veicoli elettrici condivisi anziché acquistare una nuova auto.

Il nuovo DL potrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri già dalle prossime ore. Nella bozza ci sono una serie di misure dedicate al miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo nelle aree metropolitane che non rispettano i limiti delle emissioni di PM10 e/o NOx presenti a Genova, Firenze, Napoli, Catania, Torino, Milano, Roma, Venezia e Palermo.

Decreto Ambiente incentivi
Decreto Ambiente è dedicato a quelle persone che usano i mezzi pubblici o condivisi

Decreto Ambiente: 2000 euro di crediti da spendere per mezzi e pubblici e servizi di sharing di veicoli elettrici

L’obbiettivo principale di questo Decreto Ambiente è quello di ridurre l’inquinamento prodotto dalle auto private, favorendo la diffusione dei mezzi pubblici o condivisi. L’articolo 1 del DL prevede un credito fiscale pari a 2000 euro rottamando un’auto vecchia fino a Euro 4.

Tale somma potrà essere spesa entro i 5 anni in abbonamenti da usare per i mezzi pubblici o per i servizi di sharing di veicoli elettrici come monopattini, car sharing e biciclette. Tuttavia, il credito viene revocato se la persona in questione, un familiare o un convivente acquista o noleggia un’auto che non rispetta i limiti nei due anni successivi.

Decreto Ambiente incentivi

Un bonus simile è presente anche nell’articolo 2 sempre del Decreto Ambiente presentato dal nuovo Governo ma questa volta dedicato a tassisti e autotrasportatori. Questi potranno ottenere un bonus rottamando un veicolo di classe Euro 0, 1, 2, 3 o 4 e acquistando un modello ibrido, elettrico o a ridotte emissioni. Altri articoli del DL si riferiscono al trasporto scolastico e a quello a domicilio.

Il Catalogo del Ministero dell’Ambiente riporta: “Dal punto di vista ambientale, questa differenza di trattamento in termini fiscali rappresenta una distorsione rilevante, poiché incoraggia l’utilizzo di veicoli che hanno emissioni più elevate in termini di categorie ‘Euro’. Ciò è vero pur tenendo conto della crescente convergenza nei limiti emissivi in termini di standard comunitari: se prendiamo ad esempio l’ultima categoria ‘Euro 6’, il limite di NOx si attesta a 80 mg/vkm contro i 60 mg/vkm della benzina”.

Questo si riferisce alla riduzione dei sussidi dannosi all’ambiente indicati nel Catalogo come quello che favorisce il prezzo del gasolio rispetto a quello della benzina. L’articolo 6 del Decreto Ambiente prevede una riduzione del 10% annuo a partire dal prossimo 2020 fino all’annullamento totale entro il 2040.

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