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FCA: dopo Pomigliano i sindacati chiedono investimenti e nuovi modelli per Cassino

Lo stabilimento laziale deve fare i conti con la crisi di vendite di Alfa Romeo

Alfa Romeo Cassino

Questa settimana, FCA ha confermato l’investimento da quasi 1 miliardo di Euro per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco con l’entrata in produzione, non prima della seconda metà del 2020, della Fiat Panda mild hybrid e, soprattutto, dell’Alfa Romeo Tonale, l’attesissimo C-SUV che andrà ad espandere la gamma del marchio italiano, probabilmente soltanto nel corso del 2021. 

Per lo stabilimento partenopeo, quest’investimento rappresenta un’importante risorsa per il futuro e, almeno stando alle dichiarazioni dei sindacati di questi giorni, dovrebbe portare, finalmente, alla piena occupazione. La Panda ibrida e il Tonale sono progetti molto importanti che dovrebbero garantire un importante crescita dei livelli di produzione a Pomigliano d’Arco che, attualmente, è in fase di “riorganizzazione aziendale”.

Nel frattempo, lo stabilimento FCA di Cassino sta attraversando un periodo di enorme crisi. Come abbiamo visto in più occasioni, infatti, le vendite dei tre modelli Alfa Romeo prodotti nel sito laziale sono in costante calo (solo lo Stelvio riesce a contenere il calo ed a mantenere buoni livelli produttivi) e il ricorso alla cassa integrazione è diventato una costante. Ogni mese, infatti, la produzione si interrompe per diversi giorni per evitare inutili surplus produttivi a causa delle scarse richieste in arrivo dai vari mercati internazionali.

Secondo i sindacati, dopo Pomigliano d’Arco, è fondamentale avviare degli investimenti per lo stabilimento di Cassino che, senza novità sostanziali, rischia di entrare in una crisi irreversibile. La Giulia registra volumi di vendita ridottissimi e la Giulietta è praticamente alla fine del suo lunghissimo ciclo vitale e, quindi, si appresta ad uscire dal mercato con la quasi certezza che non arriverà una nuova generazione a rilanciare le vendite. .

Il segretario della Fiom-Cgil Donato Gatti ha commentato in modo positivo l’investimento annunciato da FCA su Pomigliano d’Arco evidenziando, nello stesso tempo, l’importanza di accelerare anche su altri siti: “Bene l’investimento su Pomigliano. Per quel che riguarda Cassino dall’annuncio di dicembre 2018 non c’è ancora nulla, e ormai sta per finire anche il 2019. Su Cassino urge subito la produzione di più modelli, uno non è sufficiente, mi auguro quindi che ci siano investimenti seri visto che ancora non si vede la fine della cassa integrazione”

Le novità in arrivo per lo stabilimento di Cassino

Nonostante le poche dichiarazioni ufficiali da parte di FCA, le novità in arrivo per Cassino sono già note e, già in diverse occasioni, abbiamo avuto modo di analizzarle. Per il prossimo anno è atteso il debutto dei restyling di Giulia e Stelvio che porteranno anche il debutto delle varianti mild hybrid. La notizia che FCA ha posticipato l’avvio della produzione dei motori ibridi a Termoli rappresenta un’ulteriore conferma che le versioni elettrificate di Giulia e Stelvio arriveranno solo nel corso del 2020, probabilmente nel secondo semestre. 

Dovrebbe arrivare nel 2021 il nuovo Maserati D-SUV, l’entry level della gamma del Tridente che sarà basato sull’Alfa Romeo Stelvio. Il progetto è incluso nel nuovo piano industriale di Maserati ed il suo debutto è programmato per il 2021. I piani industriali di Maserati in questi ultimi anni non sono stati accompagnati da reali novità e, quindi, solo i fatti confermeranno le “promesse” di FCA. 

L’arrivo del D-SUV Maserati sarà accompagnato, molto probabilmente, dall’uscita di scena dell’Alfa Romeo Giulietta che, dopo oltre 10 anni di carriera, potrebbe registrare la fine della produzione lasciando lo stabilimento di Cassino nuovamente in difficoltà per quanto riguarda i volumi produttivi. Molto probabilmente, sarà necessario affiancare un secondo modello al D-SUV Maserati per garantire la piena occupazione nello stabilimento di Cassino. 

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