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Mattia Binotto rimprovera la FIA: “La F1 resti F1”

Il team principal della Rossa non concorda con alcune modifiche discusse per il 2021

Mattia Binotto

Maranello è oggi un cantiere aperto. Mattia Binotto racconta in un’intervista come la nuova struttura ragioni sul presente, sul prossimo Mondiale ed anche sul 2021, dove sono previsti importanti modifiche per quanto attiene al regolamento tecnico. Il rientrante Simone Resta inizierà ad operare non appena le normative troveranno ufficializzazione nella loro forma definitiva. Perché attualmente la battaglia della Scuderia mira ancora a scongiurare il pericolo di una Formula 1 standardizzata. Il team principal illustri i motivi che portano la Ferrari ad opporsi al possibile cambiamento; mentre mostra apertura su tutti gli altri fronti, a partire da un calendario extra-large.

Mattia Binotto: “Il rinnovamento a Maranello”

“Ciò che è stato importante, sia per me che per tutta la squadra, è aver ricevuto il massimo supporto nel mio ruolo racconta Mattia Binotto a Motorsport.com sul rinnovamento a Maranello -. A diverse persone sono state affidate responsabilità nelle varie aree, telaio, power unit e catena di approvvigionamento. Queste persone sono i pilastri della nostra organizzazione, professionisti con cui mi sento molto a mio agio. E che oggi sono di fatto i responsabili dell’ufficio tecnico, a cui dal 1 novembre si unirà Simone Resta. Il 2021 sta arrivando e dobbiamo assicurarci di essere pronti ad affrontare il futuro ed insieme alle persone che ricoprono i ruoli che ho appena menzionato, ci sono tecnici che mi stanno aiutando nella pianificazione e nei programmi a medio-lungo termine”.

Contrarietà alla standardizzazione delle parti meccaniche

Come Scuderia Ferrari, non può ancora ritenersi soddisfatto. “Fin dall’inizio abbiamo sempre sottolineato di essere contrari alla standardizzazione (delle componenti tecniche) e sento che si stia andando troppo in quella direzione. Perché siamo contrari? Perché crediamo che il DNA di questo sport sia la competizione, e la standardizzazione è concettualmente contro questo spirito. In secondo luogo, standardizzare non significa risparmiare denaro, perché comunque devi riprogettare la tua monoposto ed alcune delle tue componenti che si interfacceranno con il nuovo componente ‘standard’, e questo ha un impatto anche sull’aspetto economico. Quindi non sono sicuro che il bilancio finale sia positivo”.

Al nuovo regolamento aerodinamico hanno guardato sin da subito con forte preoccupazione, per due motivi. “Crediamo che ripartendo da zero possano sorgere conseguenze indesiderate, quindi il livello di rischio è molto alto. Il secondo motivo è che riteniamo l’aerodinamica come un fattore in grado di differenziare le prestazioni. E se il livello di restrizioni si confermerà molto elevato, di fatto non sarà più cosi. Vorremmo che la Formula 1 resti uno sport, e come tale non dovrebbe essere trasformato in uno spettacolo, se diventasse solo uno show avrebbe le gambe corte”.

Sul budget cap Mattia Binotto esprime opinione positiva: “Siamo tutti favorevoli, abbiamo già sottoscritto una lettera. Anche il regolamento finanziario è un punto chiave del futuro, l’obiettivo è contenere le spese nella speranza di ridurre il divario tra i top team e le altre squadre, ed anche se il budget massimo concordato resta molto elevato per le squadre piccole, credo che il divario in effetti di ridurrà. Anche in questo non penso siano necessarie parti standard per risparmiare sul budget, perché spenderemo comunque la cifra massima consentita dal regolamento e di fatto le parti standard non avranno alcuna influenza sulla riduzione dei costi. Le migliori squadre spenderanno tutto il possibile fino all’ultimo euro, credo che dovremo stare molto attenti nella valutazione del rapporto rischi/benefici e non dimenticare l’obiettivo finale”.

Le priorità secondo Mattia Binotto

Per quanto riguarda la gestione delle priorità tra la stagione in corso, la prossima e il nuovo ciclo, Mattia Binotto ammette: “È un compito difficile. Come prima cosa penso che molte conoscenze maturate nel corso di questa stagione saranno d’aiuto nella gestione della prossima. Quindi non credo che porterebbe dei vantaggi fermare lo sviluppo della stagione in corso. Ma sappiamo anche che ci attende un passo importante: organizzarci per il 2021. Credo che tutti i grandi team si stiano riorganizzando, con una spesa extra stanziata oggi. Nel 2021 il budget sarà limitato, un investimento mirato ad assicurarsi un vantaggio tecnico”.

In ottica 2020, “il nostro obiettivo è provare ad avere un maggiore carico aerodinamico senza penalizzare l’attuale livello di efficienza. Poi sarà molto importante utilizzare al meglio il nostro carico aerodinamico, trovare un giusto equilibrio sulla monoposto, e anche su questo fronte ci siano aree in cui possiamo migliorare e dovremo migliorare”.

L’aumento dei Gran Premi e la riduzione dei giorni di test

Presto il calendario potrebbe arrivare a 24 Gran Premi. “Quando ero giovane c’erano solo 16 gare, e il calendario terminava nel mese di ottobre, era davvero molto divertente! Ma oggi ci sono necessità commerciali. Se arriverà un incremento ulteriore del numero di Gran Premi ci vorrà un numero maggiore di tecnici che lavoreranno a rotazione, parlo di meccanici ed ingegneri ma anche di qualche ruolo chiave. Credo poi che un calendario con 24 Gran Premi avrà un grande impatto sulle attuali strutture logistiche, e considerando il budget cap che entrerà in vigore ci sarà da valutare bene dove è indispensabile assumere più gente e dove non sarà possibile farlo. Non sarà semplice”.

Si è parlato anche di un ulteriore taglio dei giorni di test. Non penso sia un rischio. Ora abbiamo le due settimane a Montmelò e poi si va direttamente in Australia, quindi se emerge un problema nei test non c’è il tempo per risolverlo prima di Melbourne. Oggi un test invernale è mirato a conoscere la macchina, a comprenderne il comportamento, ma non avrai mai il tempo di affrontare eventuali problemi di grande portata prima dell’inizio della stagione. Ecco perché stiamo tutti sviluppando strutture interne: banchi prova e simulatore, strumenti che permettono di valutare il progetto senza aspettare di essere in pista”.

I rimpianti di inizio stagione

Dopo un girone d’andata molto più in salita rispetto alle previsioni “la pausa estiva è la benvenuta, un’occasione per riposare e ricaricare le batterie – dichiara Mattia Binotto a Motorsport.com -. È stato un inizio di stagione molto impegnativo per diverse ragioni, ad iniziare dal cambio di organizzazione avvenuto lo scorso mese di gennaio. Ma in un momento difficile è emerso lo spirito di squadra. Quando si attraversa un periodo di difficoltà, credo sia fondamentale sentire intorno a te un clima di fiducia, con il giusto umore. Se c’è qualcosa che mi mette a mio agio, sono sicuramente le persone intorno a me”.

Su eventuali rimpianti di non aver osato prima, preferisce ignorare e “guardare al futuro. Abbiamo affiancato un pilota giovane ad uno più esperto, ed ha funzionato. Siamo anche una squadra giovane, e come approccio c’è la voglia di andare incontro a chi ha meno esperienza. Ma tornando a Charles, lo conoscevamo e sapevamo che… no, non era un rischio”.

 

 

 

 

 

 

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