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Alfa Romeo: la crisi di vendite ha causato la perdita di tantissimi posti di lavoro a Cassino

Negli ultimi tre anni, la forza lavoro dello stabilimento FCA si è ridotta notevolmente

Alfa Romeo Cassino

Il marchio Alfa Romeo, come confermano i dati di vendita degli ultimi mesi, sta vivendo un periodo di profonda crisi con consegne in forte calo in tutti i principali mercati europei ed in Nord America. La crisi di vendite riguarda, in particolare, la Giulia e la Giulietta ma coinvolge, in misura minore, anche lo Stelvio, un modello che, per quanto molto apprezzato, non può garantire, da solo, volumi di vendita sufficienti per il sostentamento del marchio.

Il calo di vendite di Alfa Romeo sta diventando un problema enorme per lo stabilimento di Cassino, sede di produzione di Giulia, Stelvio e Giulietta. Il sito di produzione laziale, infatti, convive oramai con una cassa integrazione periodica e anche in estate sono previsti diversi stop alla produzione legati alle scarse richieste in arrivo per i tre modelli prodotti.

Il futuro di Cassino desta enorme preoccupazione tra i vari rappresentati sindacali, consapevoli del forte bisogno di sostanziali novità per lo stabilimento. I tre modelli Alfa Romeo vanno aggiornati e rinnovati per poter essere più competitivi ed affrontare ad armi pari la diretta concorrenza degli altri marchi premium. 

In attesa dell’arrivo delle attese novità, a Cassino continuano a calare i posti di lavoro. 

Alfa Romeo a Cassino: la crisi di vendite ha ridotto i posti di lavoro

Il primo effetto della crisi di vendite dei modelli Alfa Romeo prodotti nello stabilimento di Cassino è rappresentato dalla drastica riduzione dei posti di lavoro nel sito laziale. Con l’entrata in produzione dell’Alfa Romeo Giulia e, successivamente, dell’Alfa Romeo Stelvio, modelli basati sulla piattaforma Giorgio, la forza lavoro di Cassino raggiunse un totale di 5.100 dipendenti, compresi gli 850 lavoratori interinali impiegati sulle linee produttive per circa un anno.

 Allo stato attuale, come confermano i sindacati, a Cassino sono attivi circa 3.700 posti di lavoro. Nel giro di tre anni, quindi, lo stabilimento ha perso ben 1.400 posti di lavoro andando a ridurre drasticamente i suoi livelli produttivi. Ricordiamo, infatti, che nel 2018  a Cassino sono state prodotte 99 mila unità con un calo del 27% rispetto ai dati del 2017.

Considerando il costante ricorso alla cassa integrazione registrato in questi mesi, è molto probabile che nel 2019 lo stabilimento di Cassino registrerà una nuova, forte, contrazione dei livelli produttivi. Un dato più preciso sullo stato della produzione nello stabilimento Alfa Romeo arriverà con l’arrivo dei dati complessivi del primo semestre del 2019. 

C’è poi da considerare l’effetto negativo del calo della produzione di Cassino sull’indotto dello stabilimento. Buona parte del sistema di aziende locali è legato a doppio filo al sito di produzione di FCA che rappresenta un vero punto di riferimento ed avrebbe la capacità di spingere, notevolmente, la crescita dei livelli occupazionali in molte aziende dell’indotto. 

La crisi di vendite di Alfa Romeo, quindi, comporta una lunga serie di problemi per Cassino e per tutte le aziende collegate alla produzione dello stabilimento di FCA. L’intera economica locale ed i livelli occupazioni dell’area devono fare i conti il rischio che il futuro di Cassino possa essere caratterizzato da un nuovo, sostanziale, calo delle consegne e dall’assenza degli investimenti necessari per il rilancio della produzione.

FCA. dopo la cancellazione del D-SUV Maserati quali sono i piani per Cassino?

Nelle scorse settimane, Maserati ha confermato che non realizzerà il D-SUV su base Stelvio anticipato dal piano industriale di FCA. Il progetto sarebbe dovuto essere il nuovo punto di riferimento della produzione a Cassino e non verrà realizzato perché il brand ha scelto di concentrarsi su modelli più costosi ed in grado di garantire profitti maggiori. Le future entry level di Maserati resteranno la Ghibli e il Levante. 

A questo punto, il futuro di Cassino è tutto da scoprire. Al netto della possibile produzione dell’Alfa Romeo GTV, coupé sportiva su base Giulia destinata ad essere prodotta con volumi comunque limitati, FCA non ha diffuso ancora alcun dettaglio in merito a quelli che saranno i progetti futuri che arriveranno a Cassino. Di certo, Alfa Romeo dovrebbe presentare le varianti ibride di Giulia e Stelvio, modelli di cui si parla già da molti mesi ma che, per ora, non hanno ancora una data ufficiale di lancio. 

Ulteriori dettagli sul futuro di Cassino e sui nuovi modelli che FCA produrrà nello stabilimento potrebbero arrivare nel corso delle prossime settimane. Continuate a seguirci per saperne di più. 

7 Commenti

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  1. Ieri ho venduto la mia Alfa 156….gran macchina…però con dei figli mi serve come minimo una SW….ma non c’è…..cambierò marchio dopo 22 anni di Alfa….ne conosco altri 5 Alfisti che hanno cambiato marchio per mancanza di una Giulia SW

  2. Ruined by incompetent people. When Ferdinand Piech wanted to buy Alfa, SM said no. Now watch the consequeses of this wanker and his accomplisses. What a soapopera

  3. A Roma, salvo pochissimi venditori, quando vai ad un salone Alfa romeo, sembra di stare alla banca d’Italia Italia, neanche ti trattano e se qualcuno ti avvicina, lo fa’ con sufficienza, per non parlare dei prezzi fluttuanti da un concessionario all’ altro.poi ci lamentiamo? E considerare che sono alfista da sempre .

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