Dopo mesi di indiscrezioni, smentite strategiche e sussurri nei corridoi di Hangzhou, stamane è arrivata la conferma. Il colosso statale cinese FAW Group ha deciso di staccare un assegno da 3,74 miliardi di yuan (circa 530 milioni di dollari) per entrare ufficialmente nel capitale di Leapmotor.
Con questa mossa, FAW Equity Investment acquisisce il 5% delle azioni (pagandole 50,03 yuan l’una), diventando un azionista strategico e affiancandosi a Stellantis, che già nel 2023 aveva investito 1,5 miliardi di euro per il 20% della società. Insomma, Leapmotor sta diventando il “terreno di gioco” preferito sia dai giganti europei che dalle corazzate governative cinesi.

Dove finiranno tutti questi soldi? Circa il 50% dell’investimento sarà iniettato direttamente in ricerca e sviluppo, mentre il resto verrà spartito tra espansione della rete di vendita e capitale circolante. L’obiettivo qui non è solo accaparrarsi una quota di un’azienda che ormai vende quasi 600.000 unità l’anno, ma creare una vera e propria sinergia tecnologica.
FAW Qixin Power e Leapmotor svilupperanno congiuntamente nuovi veicoli elettrici ibridi plug-in e veicoli elettrici ad autonomia estesa (anche EREV). Il presidente di Leapmotor, Zhu Jiangming, ha già promesso che il primo modello nato da questa collaborazione vedrà la luce il prossimo anno. Sarà un test fondamentale per questo insolito esempio di cooperazione tra pubblico e privato.

Nel frattempo, Leapmotor non sta aspettando nessuno. Per il 2026 punta alla cifra tonda di 1 milione di auto vendute a livello globale, grazie anche all’avvio della produzione in Spagna e al lancio dei modelli di punta, il SUV D19 e il minivan D99, dotati di batterie monstre da 80,3 kWh nelle versioni EREV.
Questa nuova alleanza ha tutte la carte in regole per mantenere le promesse sui veicoli a nuova energia. Di certo, con un utile netto già in tasca e il sostegno dei pesi massimi, Leapmotor sembra aver ingranato la marcia giusta.
